Mimmo Di Lecce, quattro anni ad insegnare agli Angeli il gioco del pallone

Sapete, ci ho messo un po’ prima di decidere se scriverci due righe ricordando Mimmo. Quando un giornalista viene coinvolto emotivamente nella redazione di un “pezzo”, poi ne può compromettere la sua estensione.

Con lui ho vissuto oltre trent”anni insieme, sin da quando avevo 12 anni, dai tempi della Diaz fino all’ultima esperienza del Bisceglie Calcio. Non mi aveva scelto per i “piedi buoni”, ma perchè lo completavo in quello che a lui mancava. Ufficialmente gli facevo da segretario. A costo zero. Gli tenevo aggiornato il libro paga giocatori (sette mila lire a partita, tremila lire di multa a chi non si presentava agli allenamenti) e gli recuperavo i borsoni (unica cosa che data in dotazione a tutti, le scarpe dovevi comprartele da te) quando si incazzava e mandava via i ragazzi perchè non li riteneva idonei a diventare futuri calciatori.

Anzi no, quella testa dura mi aveva coinvolto anche dopo l’esperienza con i nero-azzurri, con la politica. S’era fatto un programma elettorale e voleva candidarsi a Sindaco di Bisceglie. Poi, i problemi con la moglie, il lavoro che era stato coinvolto dalla crisi. E poi, qualunque altra cosa gli capitasse di nuovo, correva da me per “informarsi” e capire di più.

Per un po’ di tempo, soprattutto durante il periodo del calcio, insieme con me lo affiancò anche il buon Nardino Napoletano. Questi sì, entrò in politica e visse in essa una breve parentesi.

In questi ultimi anni vi sono state diverse cerimonie commemorative in ricordo di Mimi’. Poi, ho letto i nomi di chi era stato invitato per parlare di lui e, mentre mi chiedevo perchè avessero scelto questa gente per parlare di un eremita come Mimmo che nella sua vita si è fidato solo di tre persone (moglie compresa), mi dicevo: «Ma che cazzo racconteranno di Mimmo Di Lecce questi qui se non ci hanno vissuto insieme? Speriamo si limiteranno solo ad inventarsi storie e a non infangare il suo nome».

 

A proposito, sono circa quattro anni che Mimì allena le giovanili di Gesù, lassù in Cielo. E sono certo che non avrà mai accettato le combine e le partite truccate, nonostante gli Angeli possano far miracoli in questa direzione.

 

MAURIZIO RANA

One thought on “Mimmo Di Lecce, quattro anni ad insegnare agli Angeli il gioco del pallone

  1. U Tomm ci negava il permesso di allenarci sul campo vecchio…e allora lui si fece prima il campaccio(con gli spogliatoi ricavati da due locali vecchi…)all’interno di via G.Bovio..E poi quello +bello con spogliatoi nuovi, illuminazione ,vicino al Ventura.Un grande.

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