Tennis, “Nex Italia”. Pellegrino: «Voglio provare le nuove regole…»

A Milano, nel giugno di quattro anni fa, ha alzato al cielo il trofeo al Torneo dell’Avvenire, una sorta di mondiale under 16 spesso e volentieri trampolino di lancio verso i piani nobili del circuito (guardando i nomi che figurano nell’albo d’oro), ora Andrea Pellegrino si appresta a tornare nel capoluogo lombardo per inseguire un altro sogno.

Ovvero la possibilità di sfidare la ‘meglio gioventù’ del pianeta tennistico, che si darà appuntamento alle Next Gen ATP Finals (7-10 novembre, fiera di Milano). Il 20enne nato a Bisceglie (il 23 marzo 1997) è infatti uno degli otto protagonisti del Next Gen Atp Qualificazioni Italia, l’atteso torneo che dal 3 al 5 novembre sui campi dello Sporting Milano 3 vedrà cimentarsi i migliori talenti under 21 del panorama nazionale: premio per il vincitore la wild card per essere poi uno degli otto sotto i riflettori nella prima edizione delle Next Gen ATP Finals (montepremi 1,25 miloni di dollari), evento che sarà seguito integralmente in diretta da SuperTennis, la tv della FIT, oltre che dai media di tutto il mondo. Proprio dal giovane pugliese iniziamo la carrellata dedicata agli under 21 di casa nostra, che sulla base dei risultati di questa stagione si sono guadagnati la chance di giocarsi le proprie carte: un piccolo viaggio per conoscere un po’ meglio i ‘Next Gen’ del Belpaese, destinati un giorno a prendere il posto dell’attuale generazione di professionisti della racchetta azzurri.

PELLEGRINO: ‘NON VEDO L’ORA DI SPERIMENTARE LE NUOVE REGOLE’ – ‘Sono dell’idea che le Next Gen Finals e la Race dedicata che l’ATP ha creato sia qualcosa di molto positivo in quanto promuove prima di tutto i giovani che si affacciano sul circuito’ – il giudizio di Pellegrino – ‘e sono sicuro che l’evento sarà un successo e che il pubblico, italiano e non solo, risponderà alla grande. Approvo anche la scelta della Federazione italiana di far disputare le qualificazioni agli otto migliori under 21 e ci tengo molto a potervi partecipare. Anzi, se devo essere sincero, ora che ci stiamo avvicinando all’appuntamento non vedo l’ora di poter provare sul campo le nuove regole, su alcune delle quali nutro perplessità, lo ammetto. Sarà un po’ strano abituarsi all’inizio, magari ci sentiremo un po’ delle cavie trattandosi anche di una sorta di esperimento, con un riscontro tutto da valutare, però potremo anche dire di essere stati i primi protagonisti del tennis del futuro… E poi l’opportunità di misurarsi con giovani che rappresentano già delle stelle del circuito è uno stimolo non da poco, credetemi’.

‘VEDERE MIEI COETANEI GIA’ COSI’ IN ALTO E’ UNO STIMOLO’ – Talenti con la racchetta che Pellegrino, dopo aver mosso i primi passi insieme al padre Mimmo, maestro di tennis, e aver poi frequentato l’Accademia del tennis di Bari, ha avuto modo di conoscere e affrontare nel circuito junior (ex top 30) e nelle competizioni giovanili a squadre, indossando i colori azzurri delle varie rappresentative. ‘Conosco Zverev, Rublev e po’ tutti gli altri giovani che sono emersi quest’anno nell’ottica Next Gen, spero di riuscire ad allenarmi un po’ con loro in quelle giornate milanesi. Di certo vedere dei miei coetanei già arrivati a livelli così alti rappresenta una motivazione ulteriore nel proseguire lungo il mio percorso, lavorando ancor più duramente’, riconosce Pellegrino, attualmente numero 386 della classifica Atp, suo best ranking, dopo aver conquistato fra settembre e ottobre due titoli Futures ITF da 25mila dollari a Santa Margherita di Pula ad aggiungersi alla doppietta colta lo scorso anno, quando aveva fatto centro a Casinalbo e Gubbio. E sempre nel 2016 si era messo in luce raggiungendo i quarti di finale nel Challenger di Roma Garden, battendo anche un top 100 quale l’argentino Horacio Zeballos (a Fano poi ha sconfitto anche lo spagnolo Roberto Carballes Baena).

‘PER IL SALTO DI QUALITA’ CONTINUITA’ E CONVINZIONE’ – ‘Che cosa mi manca per compiere il salto di qualità? Più che una questione tecnica penso si tratti di un processo di maturazione e di acquisire una maggior convinzione nei miei mezzi, per riuscire ad esprimermi al massimo in ogni match con la consapevolezza di poter fare partita alla pari e quindi anche risultato con giocatori di miglior classifica. E’ la continuità di rendimento la chiave per poter eccellere in un circuito altamente competitivo come quello professionistico, dove gli atleti hanno una mentalità ben precisa, non lasciando nulla al caso. Posso ritenermi abbastanza soddisfatto del mio 2017, anche se all’inizio in cuor mio avevo grosse aspettative. E poi credo che si possa sempre fare meglio. In ogni caso la mia stagione non è ancora finita: dopo l’appuntamento a Milano, disputerà gli ultimi due challenger, a Brescia e Andria, dove per così dire gioco in casa. Per il resto della programmazione successiva dipenderà poi anche dalla posizione in classifica di fine anno’.

‘TIRRENIA E’ L’IDEALE, E I CONSIGLI DEI PIU’ESPERTI CI AIUTANO’ – Pellegrino è uno dei ragazzi che fa base al Centro Tecnico Federale di Tirrenia, seguito dal tecnico Gabrio Castrichella. ‘E’ davvero la miglior soluzione possibile perché in questa struttura abbiamo a disposizione tutto quello di cui abbiamo bisogno, a livello di impianti e staff, anche medico. Insomma, è una grandissima opportunità quella che la Federazione ci offre, a maggior ragione potendo spesso venire a contatto con molti professionisti, che ci aiutano a crescere dandoci preziosi consigli. E’ il caso ad esempio di Paolo Lorenzi, Simone Bolelli o anche Filippo Volandri, con cui mi sono allenato un paio di settimane fa: ha lasciato l’attività internazionale ma è ancora in forma, e i risultati che sta ottenendo in serie A1 lo dimostrano. Modelli? Il mio tennista preferito è Roger Federer, anche se forse per caratteristiche di gioco posso essere più simile ad Andy Murray, che infatti mi piace molto. In generale guardo tutti i giocatori più forti e cerco di prendere più cose positive possibili da ognuno di loro’.

‘OBIETTIVI? GIOCARE GLI SLAM E LA COPPA DAVIS’ – Del resto, con i suoi 20 anni, sogni e ambizioni per il futuro sono un carburante importante in prospettiva. ‘Qualche anno fa ho fatto una scelta e quindi ora sto lavorando con tutto me stesso per perseguire quell’obiettivo, cioè arrivare un giorno tra i primi 50 del mondo e disputare in tabellone gli Slam, che ho assaporato un po’ come junior, e gli Internazionali d’Italia a Roma. E un altro traguardo che spero di raggiungere è quello di vestire la maglia azzurra in Coppa Davis. D’altronde sono un grande appassionato anche di calcio, quando posso vado allo stadio, e quindi l’idea di far parte di una nazionale mi esalta’.

‘TIFO INTER E IL 5 NOVEMBRE A SAN SIRO C’E’ IL TORO…’ – Sapete qual è la squadra del cuore di Pellegrino? L’Inter, protagonista di un avvio di campionato positivo sotto la guida di Luciano Spalletti dopo qualche stagione di ‘magra’. ‘Sì, stiamo andando bene finora. E domenica 5 novembre, all’ora di pranzo, a San Siro c’è Inter-Torino, occasione da non mancare per un tifoso come me’. A meno che non ci sia una finale da disputare sui campi di Milano 3…

di Gianluca Strocchi

fonte: romaonline.org

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