Amoruso (Ala-Sc), basta con gli attacchi ad orologeria. Perchè fatti di 10 anni fa, emergono solo ora?
“È diventata ormai consuetudine a Bisceglie registrare, a periodi alterni, attacchi mediatici contro gli amministratori comunali. Un clima di antipolitica che nasce da un modo scorretto e sconsiderato di approccio alle istituzioni e ai partiti. Bisogna dire ‘basta’ agli attacchi mediatici a orologeria che danneggiano la comunità e tornare alla politica con p maiuscola, da troppo tempo assente dalla nostra città”. Lo denuncia, in una nota, il senatore di Bisceglie del gruppo Ala-Scelta Civica, Francesco Amoruso, commentando “recenti articoli e servizi sui giornali ed emittenti nazionali davvero spropositati rispetto a vicende giudiziarie di ordinaria gestione amministrativa per chi come me ha vissuto esperienze di consigliere comunale e vicesindaco”.
Vicende, prosegue, che “avrebbero al massimo occupato le pagine di qualche testata giornalistica locale, nel cui merito non esprimo giudizi rispettoso del lavoro della Magistratura. Mi domando, così come i cittadini, perché fatti di 10-12 anni fa emergano in un quadro politico come quello attuale. La stagione dei veleni, delle mezze parole, dei pettegolezzi, dei rancori e di certi politici moralisti da strapazzo, che non hanno mai avuto consenso nella città, deve terminare”.
Nel 2013, ricorda Amoruso, “la città si è confrontata in modo democratico su diverse visioni della vita politica e amministrativa. Io stesso ho avuto momenti di contrasto politico, anche aspri, con l’ex Sindaco Francesco Spina e con rappresentanti della sua amministrazione comunale. Ma è inaccettabile che ci siano ancora fantasmi del passato, ‘cancellati’ in più occasioni dalla volontà popolare e non solo, che utilizzino i canali di informazione per demonizzare gli avversari politici. Alla politica servono persone che abbiano voglia di servire la città e sappiano confrontarsi con lealtà. I soliti cospiratori, che hanno sempre strumentalizzato istituzioni a fini personali e i media danneggiando individui e tutta la collettività, accettino le regole della democrazia, del confronto e del rispetto della volontà popolare”.