Un biscegliese fra i trafugatori delle ossa di San Nicola

07Le carovane di pellegrini dirette alla venerazione di San Nicola, prima di raggiungere Bari, transitavano da Bisceglie e facevano sosta in una chiesa che è parte integrante di un casale ubicato su quella “rotta”.

La suggestiva ipotesi storica, che ora sarebbe interessante ma forse arduo approfondire dal punto di vista documentario, trova conforto dalla sopravvivenza della suddetta chiesa dedicata a San Nicola, posta tra gli ulivi dell’agro biscegliese sulla via per Molfetta, recuperata col casale mediante lavori di restauro conservativo e trasformata in struttura ricettiva dopo un lungo abbandono.

Non è un caso, per esempio, che siano venute alla luce nell’abside tracce di un ex voto raffigurante una barca. Peraltro uno dei miracoli attribuiti a San Nicola è il salvataggio di alcuni marinai da un naufragio. Furono proprio sessanta marinai, con la complicità dei sacerdoti Lupo e Grimoaldo, a trafugare da Myra le spoglie del santo ed a trasportarle a Bari. Tra quegli audaci marinai che si avventurarono in Oriente nel 1087 per compiere quella difficile impresa, in un lungo e disagevole viaggio, c’era Stefano de Vigiliis, un marinaio di Bisceglie con i suoi “colleghi” provenienti da Monopoli e Polignano a Mare.

L’elenco dei “trafugatori” lo riportò lo storico barese Antonio Beatillo nella sua seicentesca opera “Historia della vita, miracoli e traslazione e gloria dell’illustrissimo confessor di Cristo, S. Nicolò il Magno” edita a Napoli. Questo particolare storico fu poi ripreso nel 1968 dalla prof.ssa Marcella Di Gregorio nella sua tesi di laurea sulla traslazione di San Nicola, che ebbe come relatore il prof. Tommaso Pedìo. Potrebbe trattarsi di Stefano eletto poi vescovo di Bisceglie nell’aprile 1099 e rimasto in carica per pochi mesi fino alla sua morte ad ottobre.

Sta di fatto che a Bisceglie il culto per San Nicola, oggi affievolito, prese piede con vigore se si considera che nelle funzioni celebrate nella chiesa di Santa Margherita, eretta nel 1167, faceva bella mostra di sé una grande e pregevole icona dipinta da un ignoto pittore nel XIII secolo raffigurante San Nicola e le storie della sua vita. Quell’opera d’arte fu ceduta dai proprietari della chiesa (oggi diventata di proprietà comunale) alla Pinacoteca provinciale di Bari, laddove oggi è possibile ammirarla nel suo splendore.

 

Luca De Ceglia

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