In manovra lo “zampino” di Francesco Boccia sui call center: ok stretta antidelocalizzazione
“Battaglia vinta contro la delocalizzazione dei call center. Tra gli emendamenti approvati oggi in commissione Bilancio anche quelli che prevedono che tutte le società, anche quelle che non esternalizzano, dovranno tornare a dichiarare a inizio chiamata da quale Paese arriva la telefonata. Ottimo lavoro dei deputati, d’intesa con governo e sindacati confederali.
Adesso riunione di maggioranza, domani riprendiamo da sport, esteri, giochi ed altre voci di entrata”. Lo scrive su Facebook Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera e relatore alla manovra, commentando il via libera alla stretta anti-delocalizzazione sui call center.
È stato, infatti, cancellato l’emendamento del governo approvato al Senato, facendo così tornare la stretta anche per i call center ‘fai da te’, quelli interni alle aziende. La commissione Bilancio della Camera ha approvato una serie di emendamenti gemelli alla Manovra che prevedono che tutte le società a inizio chiamata, anche quelle che non esternalizzano, dovranno tornare a dichiarare da quale Paese arriva la telefonata.
“Siamo soddisfatti – ha aggiunto Dario Ginefra, firmatario dell’emendamento – per l’attenzione al tema della lotta alla delocalizzazione dei call center rivolta dal Relatore della Legge di Bilancio 2018, il Presidente Francesco Boccia, e per la marcia indietro del Governo sul tema. Quest’oggi la Commissione Bilancio della Camera ha posto rimedio alla svista del Governo accogliendo il nostro emendamento, premiando l’immediata mobilitazione dei sindacati confederali e proseguendo nella lotta alle delocalizzazioni dei call center nell’interesse dei lavoratori e dei consumatori”.