Acca Larentia anche a Bisceglie, ricordati i tre militanti assassinati a Roma nel 1978
Oggi, 7 gennaio, c’è stato quarantennale del Sacrificio di Acca Larentia, quello che ha finito per assumere il significato emotivo e simbolico più forte, forse perché Franco e Francesco vennero abbattuti inermi da un commando comunista e Stefano, sempre inerme, dai Carabinieri.
Allora fu chiarissimo che non solo uccidere un fascista non era reato ma che si era soli, contro tutti.
La data, il 7 gennaio, indica un tempo all’apparenza preciso, ma che interpretando la vicenda, contiene il passato della storia di chi proviene dal Msi, il presente del travaglio, il futuro di quanto si riuscirà ad offrire alle generazioni che verranno dopo di noi.
Il 7/1 quindi esprime 7+1=8 il numero dell’infinito, della rigenerazione, della rinascita. Lo spazio rappresentato da Roma, è inteso solo quale centro di una dimensione molto più vasta, quella occupata dai cuori di tutti coloro che almeno una volta hanno battuto all’unisono, leggendo un libro, ascoltando una canzone, lanciando un fiore od un saluto a quei ragazzi caduti sulla strada.
Ecco perché , da oggi, i camerati ogni 7 gennaio, ad un’ora qualsiasi, si recheranno nella più vicina Via (o Piazza) Roma, al n°8 e deponendo una candela, un fiore, un biglietto. E così hanno fatto nel tardo pomeriggio di oggi alcuni ragazzi nella biscegliese Via Roma, al civico 8.