Inchiesta Enel di Brindisi. Cenere ai cementifici, c’è anche Calcestruzzi Spa di Bisceglie
Secondo la Dda di Lecce, scrive “La Gazzetta del Mezzogiorno”, le scorie sarebbero state trattate illecitamente per risparmiare. Così, nell’inchiesta sull’Enel di Brindisi finiscono in 11 nel registro degli indagati. Rispondono tutti di gestione di rifiuti non autorizzata e traffico illecito di rifiuti.
Residui di ceneri di carbone stoccati in 37 cementifici sparsi su tutto il territorio nazionale provenienti dalla Centrale Enel di Brindisi. Nel decreto i finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Taranto tracciano anche una mappatura di tutti i cementifici che hanno accolto i residui di ceneri nei propri impianti derivanti dall’abbattimento dei fumi di combustione non solo del carbone ma anche grazie alla miscelazione con i residui di altri combustibili.
Si tratta, secondo le indagini, di 94mila tonnellate.
I sequestri hanno coinvolto tutte e sei le province con sconfinamenti fuori regione: in Basilicata, in Veneto e in Abruzzo ed hanno coinvolto anche la Calcestruzzi Spa di Bisceglie.