Ricchiuti (Popolo Partite Iva): «I 5 Stelle non parlano di sanatoria per i debiti delle imprese. Mandate mail a Di Maio»

C’è delusione nel leader del movimento “Popolo delle Partite Iva”, il biscegliese Lino Ricchiuti, per la totale assenza nei 10 punti del contratto dei 5 Stelle su una sanatoria dei debiti delle imprese. Ricchiuti rilancia le proposte della sua organizzazione e chiede di segnalare questa mancanza direttamente al capo politico dei grillini, Luigi Di Maio. Di seguito il testo dell’intervento di Lino Ricchiuti.

Questi battuti da ADNKRONOS i 10 punti del contratto M5S, ho estrapolato solo quelli che riguardano noi, come immaginavo e più volte detto, di una eventuale sanatoria sui debiti che ci stanno rovinando la vita e facendo chiudere migliaia di colleghi con pesanti debiti, neanche l’ombra.

Nessuna polemica ognuno è libero di pensarla come crede, ma non puoi fare nessuna nuova riforma se non si resetta il vecchio, si certo su 10 ci saranno 2 che non avranno pagato di proposito, ma statene certi quei 2 i loro beni li hanno messi già al riparo o furbamente risultano nullatenenti, noi siamo seriamente preoccupati per gli altri 8 colleghi che ormai non vivono più e con il terrore quotidiano dell’ufficiale giudiziario, figuriamoci se pensano a investire o ad assumere.

La proposta del P.P.I. è una chiusura a stralcio al 10% dei debiti esattoriali e delle liti pendenti nelle commissioni.
Per quanto riguarda la parte contributiva chi accetta lo stralcio chiaramente essendo il metodo contributivo vedrà il suo monte pensionistico ridotto di quella parte non interamente versata (non ci rimette nessuno se non lui). Chiedo quindi in un gesto da parte di quei colleghi simpatizzanti del M5S ma che condividono la nostra proposta di inviare una mail al capo politico Luigi Di Maio all’indirizzo: dimaio_luigi@camera.it . (se volete potete anche copiare e incollare questo post per intero) .

Questi i punti .

6) IMPRESE – Le parti sottolineano la necessità di “procedere nella riduzione degli oneri amministrativi, fiscali e parafiscali che gravano sulle attività economiche. Si tratta, in concreto – si spiega -, di promuovere la digitalizzazione e di abolire le imposte sui negozi sfitti e sui fabbricati destinati alla produzione di beni e servizi di commercianti, artigiani e piccole e medie imprese. Queste azioni – si aggiunge – vanno completate da investimenti nell’innovazione tecnologica”. Interventi specifici sono previsti per il settore bancario e quello agricolo.

7) FISCO – Sul fronte fisco, oltre a “ricalibrare la pressione fiscale” e a proseguire “il contrasto all’evasione fiscale”, ci si propone di “ripensare l’impostazione complessiva dell’amministrazione fiscale e delle liti che la riguardano”. Tra gli obiettivi ci sono la “digitalizzazione dei processi di liquidazione e pagamento delle imposte” e la semplificazione dell’intero sistema tributario. “Questa essenziale componente delle riforme amministrative va completata – si aggiunge – sul piano del processo tributario. “Il ricorso al giudice – si sottolinea tra l’altro – non può più essere considerato come un’evenienza ordinaria. Altri strumenti devono essere messi a disposizione dei contribuenti”.

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