Ospedale, sindacati denunciano: “Dal 2019 Bisceglie ed altre citta senza cardiologia”

“Una prolungata e pericolosa carenza di disponibilità di posti letto di Cardiologia per una vastissima area geografica, con una popolazione di circa 220.000 abitanti, considerando i comuni di Bisceglie, Molfetta, Trani, Terlizzi e Ruvo di Puglia, senza contare la popolazione della città di Corato, che pure vedrà chiusa la Cardiologia entro il 31/12/2018”.

È quanto denunciano le segreterie di Bari e Bat dei sindacati Confsal e Fials attraverso i rappresentanti Vito Masciale, Sergio Di Liceo e Angelo Somma, con una lettera aperta al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano. La pubblichiamo integralmente di séguito.

“Egregio Presidente,
queste segreterie ritengono che non sia affatto soddisfacente il modello di riorganizzazione del sistema sanitario che si vuole adottare per il territorio della Provincia Bat! Riteniamo infatti che il dibattito, in questi ultimi anni, sia stato prevalentemente condizionato dagli interessi dei soli ‘addetti ai lavori’. Poca attenzione è stata posta invece sulla verifica e sulle ricadute degli interventi previsti dal riordino, trascurando di fatto la dinamicità che è tipica caratteristica dei sistemi sanitari.

Quello che ci viene consegnato è un modello esclusivamente di tipo amministrativo/burocratico (‘economicistico’) e ha evidentemente il fiato corto: il “risparmio” nell’assistenza sanitaria non va infatti legato solo ai ‘tagli di bilancio e al superamento degli sprechi’, cosa questa evidentemente necessaria, ma all’efficienza, all’efficacia e alla sostenibilità del sistema.

Ma veniamo al punto. Dalla deliberazione di Giunta regionale n. 53 sono emerse alcune valutazioni sulla vicenda dell’ospedale Vittorio Emanuele di Bisceglie, che, in vista dell’istituzione del nuovo ospedale del Nord barese, rischia di essere completamente depotenziato.

Urge chiarezza, e sicuramente un Suo autorevole intervento, atteso che il Regolamento regionale n. 7 del 10/03/2017 nella Asl Bat prevede complessivamente 40 posti letto di Cardiologia e 12 posti letto di UTIC, ma allo stato attuale, di questi ultimi, sono attivi solo 8 posti letto, 4 presso l’ospedale di Barletta e 4 presso l’ospedale di Andria.

Lo stesso regolamento, all’art. 3 comma 1, disponeva la trasformazione della Cardiologia dell’ospedale di Bisceglie in servizio ambulatoriale senza posti letto entro il 31/12/2018. Tuttavia dalla tabella riassuntiva dello stesso regolamento, a pag. 11.547 relativa alla Asl Bat, si conferma invece il mantenimento degli attuali 12 posti letto di cardiologia per l’ospedale di Bisceglie.

La deliberazione di Giunta regionale n.53, modificando l’art. 3 comma 7 del Regolamento regionale, prevede quindi da un lato la soppressione entro il 31/12/2018 dei posti letto di Cardiologia dei presidi di Bisceglie, Molfetta e Corato, dall’altro la surroga dei presidi da chiudere con la realizzazione del nuovo ospedale di Andria-Corato e di quello di primo livello del Nord Barese nel triangolo Molfetta-Terlizzi-Bisceglie. È del tutto evidente che la realizzazione dei nuovi nosocomi richiederà tempi molto lunghi e comunque non congrui con la prossima chiusura, entro il 31/12/2008, delle Cardiologie dei presidi suddetti.

Questa discrepanza cronologica determinerà sicuramente una prolungata e pericolosa carenza di disponibilità di posti letto di Cardiologia per una vastissima area geografica, con una popolazione di circa 220.000 abitanti, considerando i comuni di Bisceglie, Molfetta, Trani, Terlizzi e Ruvo di puglia, senza contare la popolazione della città di Corato, che pure vedrà chiusa la Cardiologia entro il 31/12/2018.

Sempre il Regolamento regionale individua il presidio ospedaliero Vittorio Emanuele di Bisceglie quale ospedale di base. Lo stesso ha una dotazione di 178 posti letto con almeno 6 unità operative specialistiche, inclusa la terapia intensiva, oltre all’unità operativa di Malattie infettive, Endocrinologia, con posti letto e di livello sovra-aziendale, analoga se non superiore ad altri presidi ospedalieri classificati nel Regolamento come ospedali di primo livello.

Atteso che la classificazione in presidio ospedaliero di primo livello comporta requisiti che condizionano il futuro organizzativo della struttura, e nella fattispecie la presenza di posti letto di UTIC, oltre che di Cardiologia (a questo proposito si ricorda come la dotazione di posti letto UTIC della Asl Bat sia significativamente sottostimata rispetto ad altre Asl della Regione), la scelta di comprimere – s enon addirittura chiudere – l’ospedale di Bisceglie, che di per sé rappresenta una grande risorsa per il Nord Barese, prima della costruzione del nuovo ospedale, non sembra rispondere agli obietiivi di un equilibrato e funzionale riordino della rete ospedaliera.

Quindi chiediamo di provvedere alla riqualificazione del presidio ospedaliero Vittorio Emanuele di Bisceglie quale ospedale di primo livello e, in conseguenza di ciò, di confermare i 12 posti letto di Cardiologia presso l’ospedale di Bisceglie.

Per le motivazioni sopra rappresentate, si rende necessario un intervento regionale teso a garantire la tutela della salute dei cittadini, nelle more della realizzazione del nuovo ospedale del Nord Barsese, mantenendo operativo il reparto di cardiologia presso l’ospedale di Bisceglie.

Non vi sfugga che nel frattempo la Cardiologia del P.O. di Bisceglie, a seguito della sospensione temporanea dei ricoveri, giusta nota della direzione generale del 27/06/2018, fornisce un livello di assistenza ridotto, con solo 6 posti letto anziché 12 per carenza di medici cardiologi sul P.O. di Barletta.

Sicuri della sua sensibilità e attenzione, e in attesa di un gradito cenno di riscontro, inviamo distinti saluti”.

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