Bisceglie pericolosa: gli episodi di cronaca più significativi a partire dal 2015

Negli ultimi anni Bisceglie è stata protagonista di numerosi episodi di cronaca, molti di questi anche a carattere nazionale, ecco quali sono i più significativi degli ultimi tempi. La nostra ricostruzione comincia a partire dal 2015.

La prima notizia di cronaca del 2015 è datata al 15 gennaio: due giovani pregiudicati tranesi furono arrestati in pieno centro a bordo di uno scooter rubato. Due mesi dopo, accadde un omicidio stradale, il 56 enne Mauro Di Lecce fu investito da uno scooter e morì sul colpo, il 15 enne che viaggiava a bordo del veicolo aveva precedenti penali.

Ad inizio del gennaio 2016, un coraggioso ragazzo nigeriano a suo rischio e pericolo, fermò un un rapinatore che aveva poco prima derubato in un supermercato. Come simbolo di riconoscimento, Il ragazzo fu accolto e premiato dal sindaco al Palazzo di Città.

Il 12 agosto, presso il lungomare biscegliese, nel cuore della movida, durante la notte si registrò una sparatoria. Trattasi di un episodio peculiare, non di cronaca nera, ma di spaccio. Un 37 enne coratino rimase ferito, al termine di una accesa discussione tra due gruppi, fu colpito da quattro colpi calibro di pistola. I giovanissimi dopo essere stati respinti all’ ingresso del locale aggredirono il buttafuori, i tre colpi di pistola lesionarono punti vitali del corpo. Il vigilante aveva semplicemente eseguito il suo lavoro, ossia impedire all’ interno del locale lo spaccio di sostanze stupefacenti.

Alla fine dell’anno, accadde un altro episodio più gravoso, un ragazzo di 21 anni, in seguito a una colluttazione, fu accoltellato in pieno centro da un 45enne, fermato successivamente dalle forze dell’ordine.

Gennaio 2017 si aprì con due aggressioni, fortunatamente senza conseguenze gravi, la prima verso l’ex europarlamentare Sergio Silvestris (malmenato mentre si recava al lavoro), la seconda verso un Vigile Urbano che contestava la sua presenza accanto a chi regolarmente gestisce gli spazi nell’area mercatale del martedì. Due mesi dopo accadde una rapina storica presso l’ufficio postale del quartiere S. Andrea, furono sottratti 120 mila euro dalle casse degli uffici, ma fortunatamente gli impiegati non ebbero conseguenze tragiche.

Il 14 giugno, il 25 enne Matteo De Gennaro fu ucciso davanti alla stazione ferroviaria, vittima di una sparatoria, causata da una lite per vecchi rancori. Notevoli furono le conseguenze di quell’ episodio, a distanza di due mesi circa, l’8 agosto si verificò un’altra sparatoria in Via Ruvo, attorno alle 10,00 due persone a bordo di un auto spararono a raffica dei colpi calibro di pistola nei confronti di una coppia di coniugi, l’uomo fu ucciso, mentre la donna rimase gravemente ferita.

Il 2018 non è ancora terminato ma certamente non è stato un anno tranquillo, l’anno seguente si è aperto con un sequestro di droga, trovato dalla Guardia di Finanza presso un deposito, il più grosso del Sud Italia. Ben 800 chilogrammi di hashish e 27 chilogrammi di marijuana, per un valore di mercato superiore ai 4 milioni di euro. Il 4 febbraio, un 34 enne è stato arrestato con l’accusa di omicidio stradale per stato di ebrezza nei confronti di un 37 enne, Nicola Castellano. L’ 11 marzo, due fratelli Carmine e Sergio di Ceglie sono morti sulla strada provinciale 85, vittime di un incidente causato da un 25 enne, risultato positivo all’ alcooltest e arrestato per omicidio stradale plurimo.

A luglio è accaduta una sparatoria, un colpo di pistola esploso in via Amando Vescovo nel quartiere San Pietro in pieno giorno, nella stessa zona nella notte di lunedì 17 dicembre, si sono ripetuti gli spari, un ragazzo è stato ferito a colpi di pistola, probabilmente calibro 7.65, ferito ma fortunatamente senza conseguenze gravi.

Ad oggi i cittadini sono allarmati e chiedono una sicurezza maggiore, non passano inosservate le sparatorie che si sono ripetute ciclicamente per vendetta. Ovviamente, gli episodi descritti sono solo una piccola parte e sono quelli più memorabili, non abbiamo menzionato altro. Ci sarebbe molto da raccontare, ci limitiamo a dire che Bisceglie fa parte della BAT, una delle prime province in Italia per furti di auto. Risale al 23 settembre 2016, il cimitero di auto rubate: decine di carcasse di vetture cannibalizzate dai predoni dei pezzi di ricambio e abbandonate in campagna, i militari arrestarono un 57enne incensurato con l’accusa di riciclaggio.

L’ allarme criminalità è attribuibile a diverse ragioni, non esiste un unico fattore che spieghi tutti gli atti di violenza. Possiamo riassumere dicendo che alla luce di quanto accaduto negli ultimi anni, la disoccupazione ha senz’ altro contribuito al proliferarsi di tali fenomeni.

ANNAMARIA IANNELLI

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