Altra tartaruga decapitata presso spiaggia Bi Marmi, ancora ignote le cause di tale fenomeno
Nel primo pomeriggio di domenica presso la spiaggia Bi Marmi, alcuni ragazzi hanno avvistato una tartaruga.
Continua la mattanza delle tartarughe in Puglia, negli ultimi giorni c’ è stata una segnalazione di una carcassa decapitata, trovata a Mattinella, una zona a sud di Trani.
La tartaruga marina comune (Caretta caretta) è una specie seriamente minacciata dall’uomo: si stima che ogni anno circa 150mila tartarughe marine finiscano catturate negli attrezzi da pesca solo nel Mediterraneo e che di queste oltre 40.000 muoiano. A questo si aggiunge la minaccia rappresentata dalla plastica: una tartaruga marina su due nel Mediterraneo ha ingerito plastica, e il 35% degli esemplari analizzati risultano aver inghiottito rifiuti di questo tipo, anche fino 150 frammenti. Circa 900 esemplari vengono soccorse e accolte ogni anno nei centri di recupero Wwf (Policoro, Molfetta, Lampedusa e Torre Guaceto) dove vengono curate e liberate.
In vista del numeroso incremento di tartarughe decapitate, si sta cercando di comprendere le cause. A livello nazionale il WWF di Molfetta (BA) ha diffuso una notizia di un presunto antico e macabro rituale messo in atto dai pescatori del Nord Barese, secondo cui “quando trovi una tartaruga nella rete, avrai sfortuna e un pescato ridotto. Se invece l’ammazzi, sarà proficuo”, finora i pescatori pugliesi hanno dichiarato di non esserne a conoscenza.
Tutti gli esperti concordano che nella maggioranza delle immagini, tranne che per un individuo, a causa dell’avanzato stato di decomposizione delle carcasse, è impossibile pronunciarsi, né tantomeno dire che la testa sia stata rimossa volontariamente per azione di un coltello.
Annamaria Iannelli