Sylos Labini racconta “Cultura Identità”, giornale che educa alla bellezza della cultura
Presso le “Vecchie Segherie Mastrototaro” nella serata di venerdì 22 marzo, Edoardo Sylos Labini, fondatore di “Cultura Identità”, giornale mensile che ha come scopo la difesa dell’identità Italiana valorizzando il patrimonio culturale e artistico ha condiviso con tutti il suo pensiero alla bellezza della cultura.
Colpisce particolarmente la sua frase: “l’artista deve fare una battaglia senza essere individualista”, parole che racchiudono il senso della nascita della rivista.
Possiamo definirlo un periodico “sui generis”, in quanto aggrega quelle associazioni e quelle fondazioni che credono nell’italianità come valore identitario ponendo le basi per un modello nuovo, propositivo, lontano dal “politicamente corretto” che dietro all’omologazione del pensiero unico ha creato solo sacche di potere e di interessi economici. Il suo intento principale è dar voce all’ “Italia profonda”, attraverso dei modelli di riferimento come futuristi, mazziniani.
Come ben sappiamo storicamente il futurismo era il movimento dell’avanguardia, con il loro culto del progresso i futuristi hanno svecchiato un universo culturale che si stava esaurendo; ovviamente lo hanno fatto a modo loro, esattamente nello stesso modo che l’editore intende agire.
Nella pubblicazione del 1 marzo, una pagina di giornale fa riferimento alla storia delle Vecchie Segherie Mastrototaro, un Bookstore nato da uno dei bastioni del ‘400 dalle mura di Bisceglie, un luogo unico che attraverso le sue iniziative ha riportato non solo il valore culturale ma anche l’antico splendore e valore storico.
Nel corso della serata ha fatto il suo intervento anche l’Assessore alla cultura Tonia Spina: “Più che una libreria è un qualcosa di più perché sta producendo un percorso di cultura con la presentazione dei libri, iniziative. Vi parlo della mia esperienza come Assessore alla cultura, secondo me cultura significa educare alla bellezza, in tutte le città va fatto. La nostra città è fortunata perché ha tre teatri, palazzi di grande pregio, musei che andrebbero valorizzati. Mi sono resa conto che tanti bambini che frequentano la scuola non hanno avuto grande opportunità di cimentarsi in questo discorso. I privati hanno voglia invece di cimentarsi, proporsi, fare tante cose, hanno bisogno di essere seguiti in questo percorso per poter realizzare qualcosa di importante. Marcella Di Gregorio sta portando ad esempio nelle scuole la storia dell’arte, si è caricata di questo peso, abitua i ragazzi a discutere su quello che vedono. La processione dell’incontro è un evento molto importante, ha rilievo persino a livello regionale. Mi sono posta il problema di come molte famiglie, molti ragazzi non conoscono il significato dell’iconografia standard, sarebbe opportuno portare loro in una Chiesa dove far trovare le immagini di questo periodo e spiegare il significato di questi delitti religiosi. La cultura è secondo me ripartire dalle famiglie, dalla scuola, educare i bambini nel rispetto dei nostri luoghi, in modo tale che sono incentivati a non sporcare la città, valorizzarla”.
Annamaria Iannelli