Pietro Casella in finale al Premio internazionale “Per troppa vita che ho nel sangue”
Metti un incontro con Andy Warhol in Italia, ad Arezzo, subito dopo la morte di Luigi Einaudi agli inizi degli anni ’60. Da questa immaginaria e curiosa circostanza, nasce un racconto che ha attirato l’attenzione di importanti critici letterari.
Il racconto è stato scritto dall’avvocato Pietro Casella, a cui nel recente passato sono già stati assegnati prestigiosi riconoscimenti nazionali e internazionali per le sue doti letterarie. Casella è stato selezionato tra i finalisti della terza edizione del premio internazionale di letteratura Pasturo, comune della provincia di Lecco, in Lombardia.
Il titolo del racconto è “Repent and sin no more”, (“Pentiti e non peccare più”).
«La struttura narrativa circolare e il tema di non immediata e facile lettura -ha scritto Pietro Casella- mi danno atto della elevatissima qualità dei giurati e della organizzatrice del premio. A loro il mio più sentito grazie a prescindere dall’esito della finale. E un grazie a Marisa Del Re che mi onoro di frequentare, amica personale di Andy Warhol cui il racconto è dedicato, fonte ispiratrice e personaggio stesso dell”opera selezionata».