Unimpresa: «Quel Documento del Commercio è illegittimo»

Non bastava l’illegittimità della norma relativa alla limitazione della superficie minima degli esercizi pubblici, in palese violazione della vigente normativa italiana ed europea in materia di liberalizzazioni ed eliminazione di tutti i vincoli e restrizioni all’accesso e all’esercizio delle attività economiche determina, in particolare dell’art. 1 del D.L. 24 gennaio 2012 n. 1, convertito con modificazioni della legge 24 marzo 2012 n. 27 nonché del secondo comma del D.L. 6 dicembre 2011, n. 201 convertito, con modificazioni dalla legge di conversione 22 dicembre 2011 n. 214, in materia di concorrenza, ora un’altra pesante mannaia si abbatte sul famigerato Documento Strategico del Commercio recentemente approvato dal comune di Bisceglie.

Un’altra pesantissima tegola che potrebbe seriamente compromettere il corposo finanziamento pubblico per un Documento ampiamente contestato, dalla politica e dal mondo associazionistico.

Un Documento ripetutamente giudicato vuoto, incoerente e addirittura illegittimo. Ad aumentare la dose torna sull’argomento l’Associazione di Categoria Unibat la quale, per bocca del Presidente Savino Montaruli, evidenzia la pesantissima omissione e dichiara: “quel Documento Strategico, che di strategico non ha neppure la vista mare, mostra ogni giorno i suoi segnali di debolezza. Infatti non solo le palesi violazioni in materia di libera concorrenza ma anche la gravissima omissione degli allegati pareri obbligatori delle Associazioni di cui all’art. 3, comma 3 della legge Regionale 16 aprile 2015, n. 24 “Codice del commercio” (Testo coordinato con le modifiche apportare con la legge regionale 9 aprile 2018, n. 12), che individua le Associazioni delle imprese del commercio e organizzazioni dei lavoratori maggiormente rappresentative. Il comune di Bisceglie, come anche i redattori del Documento Strategico del Commercio, non le hanno mai convocate né risulterebbero i pareri obbligatori delle medesime allegati agli Atti di consiglio comunale.

Appare stranissimo che il competente Ufficio comunale, con tutta la sua esperienza, abbia trascurato e omesso completamente quanto invece la Regione Puglia ha iscritto nella nota Prot. N. 1743 del 29 marzo 2019 avente ad oggetto: “L.R. 12/2018 di modifica alla l.r. 24/2015: individuazione associazioni regionali maggiormente rappresentative, chiarimenti”. Nella fattispecie la nota della Regione indica con chiarezza che il comune avrebbe dovuto dapprima obbligatoriamente convocare e poi richiedere parere per iscritto non solo alle due Associazioni Confsociate ma anche a: Confcooperative Puglia, Legacoop Puglia, UilTucs e soprattutto allala CONF.S.A.L. Puglia, con la quale CasAmbulanti, quindi anche CasAmbulanti Bisceglie, ha stretto un Patto di Adesione e Collaborazione. Un’omissione gravissima, quindi, che inficerebbe la deliberazione di Consiglio comunale, con tutte le conseguenze del caso e con gravissima azione antisindacale da parte del comune di Bisceglie che, per questo, potrebbe andare incontro a gravissime conseguenze, non solo di natura amministrativa. Un’omissione con ulteriore aggravante rappresentata dalla violazione di un’altra diposizione della Regione Puglia del 05.06.2019, Prot. AOO_160/2956, con la quale ribadisce che non solo il comune di Bisceglie deve obbligatoriamente ottemperare al riconoscimento dei diritti delle Associazioni sindacali di cui all’art.3, comma 3°, della L.R. n. 24/2015 nella forma della concertazione ma anche ove non sussista un obbligo di legge, può costituire esempio di buona amministrazione la consultazione della Associazioni di Categoria particolarmente attive nella materia de qua, le cui istanze, se fondate, non possono che considerarsi quale ausilio per gli uffici comunali procedenti nella direzione della piena legittimità degli atti in corso di adozione. Lo so di essere un grande disturbatore – prosegue Montaruli nella sua dettagliata e circostanziata nota stampa – ma chiedo al Sindaco Angelantonio Angarano, che è anche un avvocato; all’Assessore al Commercio che è anche un manager d’azienda; all’Ingegner Piscitelli che svolge un ruolo fondamentale di garanzia nel comune di Bisceglie, con responsabilità dirette e ben precise; a tutti gli esperti del Suap e soprattutto ai politici professionisti che siedono in Consiglio comunale e che hanno alzato la manina frenetica: “come abbiate mai potuto procedere in un modo così sciatto e inconsueto?

Come abbiate mai potuto restare silenti di fronte alle ripetute e reiterate sottolineature di provvedimenti illegittimi e inadeguati, irrispettosi della Legge che dovreste sempre e comunque tutelare? Le illegittimità di quel Documento Strategico sono chiare a tutti ed anche i più incompetenti oggi non possono dire che non sapevano. Per tutto il resto, compreso lo spreco di denaro pubblico e le prebende elargite in regime di appurandi gravissimi conflitti d’interesse, non dobbiamo essere certo noi poveri ed umili sindacalisti di strada a dover accertarne natura e fondatezza. Certo che se dopo tutto questo continuino i silenzi assordanti di un’intera città, tranne che per quelle pochissime, rare voci politiche che si son fatte sentire, allora Bisceglie è davvero un città in profondissima emergenza istituzionale e in crisi di Democrazia. Se così fosse la cosa non sarebbe grave ma drammatica.” – ha concluso Savino Montaruli.

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