Bisceglie, mentre il medico studia il malato muore

Una città in profonda agonia, spezzettata come una torta in mille pezzi dove ciascuno fa finta di non conoscere il sapore del pezzetto che ha accanto.

Eppure quella grande torta è composta degli stessi ingredienti e chi continua a far finta che la gravissima situazione non gli appartenga non si rende conto che quegli ingredienti stanno andando rovinosamente a male e che quando il pezzetto, più o meno grande di torta che ciascuno ha nelle sue mani, sarà ingoiato procurerà enormi danni ad uno stomaco fin troppo provato da quello stato di becero silenzio se non di colpevole accondiscendenza.

Chi è parte di quella torta, composta degli stessi ingredienti, non può ignorare questo così come non può ignorare che i cittadini e gli imprenditori biscegliesi siano esasperati e che non basta far parlare gli accondiscendenti o cavalcare i silenzi degli inutili per continuare ad andare avanti in questo modo. Se il malato è moribondo non si può consentire che muoia mentre il medico continua a studiare.

I malati sono i cittadini ma anche le piccole imprese biscegliesi, i negozianti che non si salvano con una locandina sulla vetrina e gli ambulanti che vengono trattati da zerbini sempre utili a dare il loro apporto servile in campagna elettorale moltiplicando quei singoli voti a favore di chi vive nel continuo conflitto d’interesse, mescolando politica improduttiva ed attività al limite del personale ma all’interno delle cosiddette istituzioni e persino nei pubblici uffici.

Cosa ne è del Documento Strategico del Commercio approvato dal Consiglio comunale, o meglio da alcuni consiglieri comunali, contenente norme palesemente illegittime come, ad esempio, il vincolo di superficie minima per l’apertura di nuovi negozi, in violazione della legge sulla libera concorrenza e del libero mercato? cosa ne è dell’Associazione del Distretto Urbano del Commercio con un Presidente dimissionario le cui sorti di ruolo ancora oggi non si conoscono come non si conosce se quell’Associazione Political-Sindacale sia oggi nelle mani della guida tranese? cosa ne è dei Bandi pubblici contestati e viziati nella forma e nei contenuti che hanno lasciato fuori dai giochi decine e decine di ambulanti che vivono il peggior periodo di incertezze con un dirigente comunale del Settore particolarmente attenzionato che si dimette senza giustificare in alcun modo quel suo gesto così come non si conoscono le sorti di quel Settore tanto delicato, ambito e particolarmente sensibile ad azioni, interventi e condizionamenti esterni? cosa ne è della Pianificazione Urbanistica e Commerciale che lascia la città di Bisceglie in un profondo stato di incertezza e di pressapochismo, senza alcuna prospettiva di crescita e di sviluppo integrato territoriale, mentre nella vicina Molfetta la Grande Distribuzione aumenta il suo peso e i mercati vengono buttati in estrema periferia con grandissima sofferenza degli Operatori biscegliesi? cosa ne è della riorganizzazione e rimodulazione di tutte quelle forme di ambigua gestione di eventi e di manifestazioni pubbliche, negli anni utilizzate quasi come moneta di scambio in un equilibrio fortemente oggi compromesso?

E la Politica? Che fine ha fatto la politica a Bisceglie? I silenzi della Politica parlano e parlano ad alta voce. Un concerto ben orchestrato dove il Direttore, coadiuvato da altri invisibili e celati, fidi collaboratori, detta i tempi e le entrate (oltre che le uscite).

Un complesso dove gli orchestrali sanno bene che non devono mai andare fuori tempo ed ecco che le uscite politiche sono tutte centellinate proprio come uno strumento che deve entrare in orchestra solo quando lo dice il Direttore se non altro per dimostrare di esistere. Cosa succede a Bisceglie? Qualcosa succede di sicuro e diventa ridicolo leggere sulla stampa la dichiarazione di chi, asservito al sistema, afferma che chi parla di Bisceglie non voglia bene alla città di Bisceglie. E’ esattamente il contrario perché chi non parla di Bisceglie vuole il male della città e le conseguenze sono plastiche e palesi così come non servirà allentare i cani da guardia per denigrare ed infangare le persone con politichetti che persino consentono che quei commenti diffamatori divulgati sui Social vengano postati sulle proprie bacheche Facebook.

Bisceglie sta attraversando il momento più delicato della sua esistenza istituzionale. E’ evidente che la buona volontà non basta quando non è libera di esprimersi e di produrre cambiamenti e rivoluzioni culturali. Non sappiamo se questi condizionamenti ambientali siano stati messi in conto o se, ancor peggio, non si siano tenuti in considerazione. Sta di fatto che Bisceglie soffre e sta soffrendo così come sappiamo bene che il Direttore d’Orchestra ha ormai la faccia stanca e provata e le mani che hanno perso agilità e cominciano pure a tremare. Forse si stanno anche perdendo i migliori elementi di quell’orchestra e non vorremmo che il Direttore, su quel palcoscenico, si ritrovi da solo restando di spalle alla platea. Un giorno, girandosi verso il pubblico potrebbe accorgersi che il teatro è vuoto e che quel pubblico lo ha da tempo abbandonato insieme a quel che resta del rottame di un’orchestra mai nata ma molto ben nutrita e foraggiata in tanti anni di commedie consumatesi nel teatrino dell’inutile.

Auguri, Bisceglie.

 

 

*Presidente Unibat

(Unionecommercio – Imprese della Provincia BT)

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