MACboat 2020, venerdì 3 luglio il progetto “Sculture di Strada” inaugura la sezione arte
Sconvolgere, stupire ed entusiasmare. Sono i tre principali obiettivi che animano la sezione arte del Festival MACboat, curata dalla biscegliese Federica Claudia Soldani, pronta a celebrare domani (venerdì 3 luglio, ore 18.30) il primo evento dell’edizione 2020.
La darsena di nord-ovest di Bisceglie Approdi ospiterà la presentazione del progetto “Sculture di Strada”, coordinato dal prof. Pietro De Scisciolo. Concepito nell’aula di scultura dell’Accademia delle Belle Arti di Foggia (anche quest’anno al fianco del Festival MACboat) durante il corso di tecniche plastiche contemporanee, il progetto prevede l’installazione di sculture di strada che verranno incastonate nel porto turistico biscegliese, assurto ufficialmente da pochi giorni al rango di “Marina Resort”.
Si tratta di interventi specifici in cui si bada al luogo da “contaminare”, alla sua tradizione, cultura ed al concetto forte che si intende esprimere: un urlo fatto da immagini tridimensionali, dove le parole non servono. Si può infatti parlare di “scultura di strada” quale branca della Street Art, in cui la tridimensionalità si sostituisce alle pitture murali. Esporranno le loro opere gli artisti emergenti Raffaella Antonucci, Carmelania Bracco, Alessandro Cupaiolo, Marco D’Amelio e Lucia Pompa.
“Anche quest’anno la sezione arte del Festival MACboat rafforza il concetto di veder crescere un museo a cielo aperto – spiega Federica Claudia Soldani – . Attraverso tali iniziative miriamo a diventare un importante punto di riferimento culturale per turisti e cittadini di cui ovviamente il Comune di Bisceglie potrà beneficiare nel tempo. Oltre alla preziosa ed autorevole collaborazione rinnovata con Pietro Di Terlizzi (anch’egli biscegliese, direttore dell’Accademia delle Belle Arti di Foggia), nel corso di questa edizione entreranno a far parte del nostro “museo a cielo aperto” anche i lavori di altri artisti affermati come Michele Giangrande, con un’opera dedicata ai migranti, e dello stesso Pietro De Scisciolo, con un’installazione scultorea murale”.