A Bisceglie quello che agli altri è negato ai “padroni della città” è concesso?

Di seguito una lettera aperta dell’imprenditore locale Maurizio Di Pinto:
Ma il problema a Bisceglie è il rischio covid o l’incapacità di chi dovrebbe amministrare e gestire? Sono rientrato oggi dopo 2 giorni a Riccione e Senigallia, dove abbiamo realizzato un evento per una delle aziende italiane più importanti. Si tratta di installazioni di arredo urbano, assolutamente a norma e con 2 piani operativi di sicurezza. In queste due città, come nelle altre 17 in cui andremo, abbiamo trovato competenza e aperture da parte degli amministratori. La cosa che mi ha stupito oltremodo è che a Senigallia (città stupenda) in contemporanea col nostro evento c’erano anche le bancarelle. Il tutto era super organizzato, con ingressi e uscite, con l’utilizzo di delimitatori ecc… Tutto in un ordine incredibile e senza il minimo assembramento.
A inizio Luglio abbiamo avuto la possibilità di offrire la stessa cosa al Comune di Bisceglie, tutto a costo zero, solo perché volevo regalare al mio paese questa opportunità. Tralascio le figuracce fatte nei confronti di una multinazionale e di una grande agenzia partner di Milano. Fatto sta che ci hanno confermato tutto e a 10 giorni dalla data, quando tutto era organizzato, hanno negato l’autorizzazione, con la scusa del rischio covid. E questa cosa avveniva il giorno prima della presentazione del programma estivo e di “Libri nel Borgo Antico, dove ovviamente rischi non ce ne sono.
Tra l’altro a negare l’autorizzazione sono stati gli stessi amministratori che 15 giorni prima, in occasione di un evento nel borgo antico, tagliavano nastri, stringevano mani anche ad anziani, tutti assembrati e senza una mascherina (come testimoniato dalle foto), con in testa il sindaco. Il problema di quando lavori spesso fuori, allora, è sempre lo stesso: per quanto tu possa avere già le risposte, ti poni sempre le stesse domande.
Perché quello che nelle altre città è possibile da noi non lo è?
Perché quello che altrove viene svolto con assoluta naturalezza da noi è impensabile?
Perché in altri comuni ci sono amministratori capaci di comprendere quello che viene spiegato?
Perché quando dietro non ci sono i soliti nomi tutto diventa impossibile?
Perché quello che agli altri è negato ai “padroni della città” è concesso?
Perché quando ci relazioniamo con gente di fuori dobbiamo vergognarci, e sottolineo vergognarci, di essere Biscegliesi?
Buona festa dei Santi.
MAURIZIO DI PINTO

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