Giunge in Redazione un’altra lettera firmata, seppur la signora che redige il testo della testimonianza che pubblichiamo chiede di restare nell’anonimato. Lo fa all’indomani della denuncia (pubblicata qualche giorno fa LEGGI QUI) della signora Amoruso. «Mi piacerebbe rispondere alla signora che ha denunciato la violenza ostetrica all’ospedale di bisceglie -esordisce la missiva- in questo momento storico del covid-19».
Cara signora, neo-mamma, nel 2018 ho partorito lì mio figlio, parto spontaneo, in travaglio dal pomeriggio del giorno prima, il ginecologo notturno non voleva saperne di accettarmi come ricovero, ma l’ostetrica si è imposta, avevo solo 1,5cm di dilazione quindi potevo non essere ricoverata, ma qualcosa nell’ostetrica la portò a farmi avere il consenso del medico, dalle 3 di notte ho avuto la stanza alle 6 di mattina, come tutte le mamme ho visto le stelle ed il calvario era interminabile, avevo dei dolori strani, non erano solo contrazioni, non volevano darmi nulla ma poi mi hanno aiutata, un calmante. Le membrane erano intatte, i medici che si sono avvicendati nei turni erano impegnati con delle urgenze, sono sempre stata controllata dalle ostetriche. L’arrivo dela sera, dopo che avevo abbondantemente superato le 24h di travaglio, mi hanno messa ko. Il cambio del personale mi ha dato coraggio, ho minacciato di firmare le dimissioni se non mi avessero aiutato a partorire, hanno capito che non si trattava solo di una donna stanca, ma c’era dell’altro, nel giro di 1h e mezza mi hanno fatto flebo di ossitocina, candeletta e infine scollamento manuale dei 2cm finali, ma hanno fatto episiotomia e manovra di kristeller, ed è nato mio figlio. Posso dirle che le ostetriche sono state brave, disponibili e gentili, eravamo in tante e loro ci sono state per tutte. Non ho avuto accanto il padre di mio figlio in nessun momento, ma ho avuto la loro presenza. Nei mesi successivi mi sentivo arrabbiata con loro, ma poi ho compreso che nel mio caso hanno fatto ciò che potevano.
I parti non sono tutti uguali, noi donne non siamo tutte uguali, ma in quel momento siamo più delicate, stiamo mettendo al mondo la parte migliore di noi, andiamo aiutate e supportate.
La scorsa settimana son tornata dopo due anni in ginecologia a bisceglie, sono stata trattata male, malissimo. Le ostetriche sono state sgarbate e senza alcun problema mi hanno riso dietro, senza comprendere il motivo del mio essere lì. Non erano le stesse che avevo incontrato due anni prima.
Ecco perché poi si sceglie di partorire in posti diversi, lontani ma sicuramente più umani.
Ora, si goda il suo gioiello e vedrà che le ferite si chiuderanno e non rimarrà più nulla.
LETTERA FIRMATA
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