Regionali, le risposte del dott. La Notte su agricoltura, commercio e imprese

Nel pomeriggio di mercoledì 16 settembre, il dott. Francesco La Notte, candidato al Consiglio Regionale nella lista “Popolari con Emiliano”, ha preso parte al confronto organizzato da Confagricoltura sui temi di agricoltura, commercio e sviluppo territoriale, rispondendo alle domande di Gianni Porcelli (Confagricoltura), Leo Carriera (Confcommercio) e Giuseppe Cozzi (Confcooperative).

«La mia candidatura è una candidatura che parte dal basso, per cercare di portare all’interno del territorio la competenza professionale maturata in vent’anni di esperienza al servizio delle aziende e negli enti pubblici» ha spiegato il candidato biscegliese.

Subito la discussione ha toccato i temi dell’agricoltura, uno dei punti principali del programma elettorale di La Notte: «Quando è stato predisposto il PSR (Programma di Sviluppo Rurale della Regione Puglia) l’allora assessore all’agricoltura e il suo entourage hanno sbagliato l’architettura della misura delle performance aziendali e io me ne sono accorto appena ho guardato la documentazione, prima di redigere lo studio di fattibilità. Il vero problema del PSR è questo, che ha generato confusione nel valutare le aziende, perché le aziende non sono tutte uguali e non possono essere messe tutte sullo stesso piano nella valutazione, che pure era piuttosto articolata. L’errore è stato procedurale, fatto da qualcuno che non conosceva bene la materia e per questo non si può incolpare il presidente Emiliano. Io spero che il TAR aiuti le aziende che si sono indebitate a causa di una misura errata».

«L’economia post-covid ci ha insegnato che la globalizzazione ha avuto i suoi pregi e i suoi difetti. Abbiamo dismesso i nostri territori cercando di guardare ai centri commerciali e alla grande distribuzione: adesso credo sia il momento di far tornare il made in Italy dei nostri territori. – ha spiegato La Notte – Negli anni Novanta eravamo i leader della produzione tessile, poi abbiamo delocalizzato le produzioni strategiche del mada in Italy nell’est Europa o addirittura in Asia. Ora nella fase post-COVID dobbiamo riportare in Italia quella produzione, per creare posti di lavoro, per riprendere a fare margini. È importante riportare nel nostro territorio quelle produzioni che con troppa fretta abbiamo delocalizzato. La programmazione europea 2021-2025 prevede tutta una serie di fondi a favore del sud Europa, che aiuterebbero i giovani nel fare autoimprenditorialità. Ma per ottenerli è necessario presentare progetti seri che siano anche a lunga scadenza. Iniziamo a capire quelle sono le esigenze dei territori, si chiama economia bottom-up, cioè iniziamo a capire cosa vogliono i consumatori e gli imprenditori partendo dal basso».

Infine, parlando di burocrazia, il dott. La Notte ha spiegato: «Anche le aziende hanno sofferto di COVID, ma va fatta una distinzione tra le aziende che hanno prodotto anche durante il lockdown e quelle che invece hanno chiuso. Molte hanno chiuso perché non hanno ricevuto i sostegni dallo Stato. Le banche hanno fatto da filtro tra lo Stato e le aziende, e la burocrazia si è trasferita all’interno delle banche e le banche sono state fin troppo cavillose. Esistono dei parametri e dei vincoli per ottenere i prestiti e non tutte le aziende rientravano in questi parametri per ottenerli» ha concluso.

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