Appello Caritas, “Aiutaci ad aiutare! Noi contiamo su di te”
Con questi appelli la Caritas cittadina ha lanciato una Campagna di raccolta fondi. L’iniziativa intende sollecitare in ciascuno un senso di responsabilità di fronte al prossimo sofferente e bisognoso.
Nel suo servizio quotidiano la Caritas ha messo in conto tante attività: la distribuzione di pasti quotidiani attraverso RecuperiAmoci o di alimenti secchi nelle varie parrocchie (un resoconto è stato reso noto qualche settimana fa), un servizio docce, dei posti letto per persone che soffrono per la carenza di abitazioni, il sostegno a famiglie profughe alloggiate nella struttura dei cappuccini.
Nella attuale situazione, determinata dalla pandemia, non tutti hanno subito o subiscono gli stessi contraccolpi; ci sono famiglie colpite direttamente dal Covid, attività costrette a chiudere o che hanno visto ridurre drasticamente i propri guadagni, persone che hanno perso il lavoro, giovani che hanno abbandonato gli studi, tante altre situazioni di privazione, di difficoltà o di sofferenza.
Questa situazione di grave difficoltà, che si protrae da oltre una anno, rischia di farci impantanare in una nuova tragedia dell’indifferenza per cui si rimane chiusi nella propria difficoltà e si pone meno attenzione agli altri, senza pensare al prossimo sofferente e bisognoso.
La Caritas, con i suoi servizi quotidiani, ha la possibilità non solo di vedere, ma di ‘osservare’, non solo di sentire, ma di ‘prestare ascolto’, di considerare l’altro nella fragilità e vulnerabilità del momento attuale.
Dopo il primo anno della pandemia, ci sono in Italia un milione di individui poveri assoluti in più che non riescono a sostenere le spese per la casa, per la salute e il vestiario, i pasti e quelle per i figli.
E i report che arrivano dalle Caritas italiane ci dicono che stiamo vivendo una “pandemia sociale” oltre che sanitaria. Un milione di indigenti in più nell’anno del Covid in Italia, da Nord a Sud; questo è il risultato che si deduce dal numero di persone che frequentano le mense per i poveri; dall’aumento del lavoro in nero per necessità; dalla povertà alimentare ed educativa dei bambini divenuta più pesante con le scuole chiuse, la carenza dei supporti tecnologici e la chiusura dei sostegni scolastici presso le parrocchie; dalla disoccupazione femminile con cifre iperboliche.
Il profilo sociale del povero è quello del lavoratore impoverito, non solo straniero ma sempre di più anche di cittadinanza italiana, disoccupato e precario. Sono persone che, prima della pandemia, si mantenevano in equilibrio sul bordo della povertà ma, negli ultimi mesi, sono stati presi in pieno ed esclusi anche dai bonus simbolici, temporanei e occasionali .
Queste sono le situazioni che i volontari Caritas toccano con mano ogni giorno nei Centri di Ascolto.
La campagna di raccolta fondi lanciata dalla Caritas cittadina serve proprio a rispondere alle esigenze sempre più pressanti che giungono dai nostri concittadini.
Nella locandina troverete l’Iban e il sostegno che ognuno, con responsabilità, se vorrà, potrà erogare.
Un GRAZIE DI CUORE!