

«Dopo celebrazioni e consigli più politici, si torna in consiglio a discutere di provvedimenti specifici, uno dei quali ha riguardato il regolamento TARI.
Si tratta di un regolamento che contiene ancora troppe incongruenze e ingiustizie che non vengono risolte.
Ad esempio, secondo l’attuale regolamento, se un giovane va via da casa per vivere da solo o creare un nuovo nucleo familiare, inizia a pagare la TARI dal momento esatto in cui registra la nuova utenza (es. al momento dell’allaccio delle utenze). Peccato, però, che a fini TARI continuerà comunque a far parte del proprio vecchio nucleo familiare fino alla fine dell’anno, sicché la sua famiglia di origine pagherà per mesi anche la sua quota come se continuasse a vivere a casa.
Questo significa che per casi come questi, il Comune incassa il doppio!
Lo stesso in caso di decesso di un componente del nucleo familiare: la riduzione varrà solo a partire dall’anno successivo e per i mesi di quello in corso si continuerà a pagare.
Ho appena provato a proporre dei correttivi anche per risolvere il problema sollevato dai tanti che chiedono delucidazioni al comune in merito e spero continuino a farlo anche in futuro, continuando a tutelare i propri diritti se del caso anche impugnando le cartelle.
Basterebbe semplicemente introdurre delle finestre di computo mensili o anche trimestrali, senza aspettare l’anno successivo, per evitare di pagare tributi per servizi non goduti.
Ma l’amministrazione come al solito ha tirato dritto e anzi ha eliminato alcune delle agevolazioni previste nella fase di emergenza, con il nostro voto doverosamente contrario.
Speriamo ogni volta che quando si discuta di TARI lo si faccia per nuove agevolazioni o per ridurre la percentuale di tributo che va al comune, visto che i prezzi aumentano un po’ ogni dove, ma di sostegni validi non se ne vede l’ombra».
Lo scrive sui suoi profili social il consigliere comunale Enrico Capurso (Il Faro-Pci)