Pesca, allevamento e peste suina. Prete (Lega): «Misure straordinarie al più presto»

Con un’interrogazione prioritaria indirizzata, gli eurodeputati della tra cui l’On. Massimo Casanova hanno chiesto alla Commissione europea se intenda valutare di intraprendere misure economiche straordinarie di supporto per i paesi colpiti dell’epidemia di peste suina africana, in riferimento alla situazione epidemiologica che sta colpendo l’Italia, con l’attuale coinvolgimento di tre regioni e che sta mettendo in ginocchio l’economia di interi territori a causa del blocco delle importazioni da parte di alcuni Stati. Con danni stimati per l’export per circa 20 milioni di euro al mese, centinaia di aziende del comparto suinicolo sarebbero a rischio chiusura, mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro. “Sono 50.000 i dipendenti in Italia dell’intera filiera suinicola e 21 le DOP ricomprese nelle produzioni simbolo della salumeria italiana esposte a rischio” afferma Marco Dreosto. Massimo Casanova sottolinea il fatto che “se il comparto dovesse crollare, al nostro Paese servirebbero oltre 11 miliardi di euro tra valore della produzione agricola e fatturato industriale, ai quali si aggiungerebbero ulteriori costi indiretti lungo la filiera come la perdita di quasi 2,5 miliardi di euro legati alla produzione di mangimi”.

A lanciare l’allarme per la Puglia è il Responsabile Regionale del Dipartimento Caccia e Pesca della Lega, Rocco Prete, che segnala come la situazione, già drammatica in Puglia, potrebbe peggiorare, esprimendo vicinanza agli operatori del settore, già particolarmente vessato dalla situazione economica.

Anche per quanto riguarda la pesca, con un’interrogazione alla Commissione UE, la Lega aveva chiesto sostegno straordinario al settore alle prese con il caro-carburante, tra cui aumento delle flessibilità delle quote e misure aggiuntive quali aiuti di Stato, riduzione oneri sociali, sospensione delle tasse e proroga prestiti Covid. Nonostante segnali positivi, purtroppo dal commissario Sinkevicius è giunta risposta negativa alla richiesta sull’aumento delle quote anno per anno, inspiegabile dal momento che le stesse sono sotto utilizzate. Nessuna risposta invece su possibile esenzione tasse e proroga aiuti Covid.

Non possiamo ritenerci soddisfatti: dall’Ue ci aspettiamo più!

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