Associazione Mazziniana Italiana, sezione di Bisceglie, sulla Festa del 2 Giugno
«Oggi è il 76° anniversario della Repubblica Italiana.
Noi non possiamo nascondere le nostre preoccupazioni sullo spettacolo di decadenza e di irresponsabilità della gran parte della classe dirigente del Paese, a partire dal Parlamento, dai Consigli regionali provinciali e comunali e da governanti presidenti e sindaci da essi rispettivamente espressi. E per continuare con altri Organi istituzionali (ad esempio, il Consiglio Superiore della Magistratura e il Consiglio Nazionale Forense).
La democrazia laica, che presuppone la tolleranza delle fedi con il rispetto dei diritti umani, e l’etica dei diritti che prevede la pratica dei doveri, oggi sono combattuti dalle logiche dei clan, dei vassallaggi, delle mafie, delle caste, dei sultani.
Il rispetto della legge non vale per “il più forte”. In altri termini, si sta riducendo la legge ad una condizione di impraticabilita’ per poterla violare più impunemente.
Di fronte a questo scenario, la mancanza di sussulti morali della società e l’assurda “filosofia dominante”, che ha inquinato la politica, non può lasciare indifferenti noi della Sezione Mazziniana, intitolata al Testimone di Libertà e dei Doveri, al Difensore degli umili, VINCENZO CALACE.
È questo l’imperativo etico che vogliamo esprimere a tutti: assumere, senza titubanze e senza miopi calcoli di convenienze personali, precise responsabilità per guardare con rinnovato impegno e rinnovata determinazione alle numerose e difficili battaglie in nome del Progresso e dei Valori Umani, come la Libertà la Fratellanza l’Uguaglianza, garantiti dalla Legge.
Battaglie che si vincono anche con la capacità di individuare i “rivoluzionari” parolai e non facendo finta di non conoscere nella propria città il sottobosco marcio e purulento che ha inquinato e inquina la vita amministrativa. Non facendo finta di non conoscere la senseria disonesta che ruota attorno a sindaci, assessori, consiglieri comunali e burocrati e tecnici.
W LA REPUBBLICA!».
Lo scrive in una nota l’Associazione Mazziniana