Droga. Hashish, cocaina, marijuana e armi dall’Albania: 11 indagati. L’operazione della Dia anche a Bisceglie
Sono undici le persone, di cui 5 di nazionalità italiana e sei albanese, destinatarie di un provvedimento di custodia cautelare eseguito dagli uomini del centro operativo della direzione investigativa antimafia di Bari nell’ambito dell’operazione denominata “Zemra”.
Sono accusate a vario titolo di produzione e cessione di sostanze stupefacenti, detenzione e ricettazione di armi. Si tratta di persone “dalla condotta professionale”, si legge nell’ordinanza firmata dal gip del tribunale barese, relativa a 32 capi d’imputazione collegati al sequestro di due piantagioni di droga, a diverse cessioni per un totale di 140 chili di hashish, mezzo chilo di cocaina pura, 113 chili di marijuana e alla detenzione e ricettazione di due pistole calibro 9 con matricola abrasa.
Il provvedimento cautelare è stato emesso dopo indagini svolte tra ottobre 2018 e ottobre 2019 che hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico degli indagati alcuni dei quali – a seguito delle operazioni Shefi e Kulmi condotte in Italia e in Albania che hanno portato, con l’indagine Shpirti, all’esecuzione complessiva di 118 misure cautelari e sequestri patrimoniali per un valore di diversi milioni di euro – avrebbero spostato la produzione dello stupefacente dall’Albania alle province di Bari e Foggia, zone in cui sono state sequestrate due piantagioni, coltivate in serre, composte da oltre 8mila piante di marijuana, per un peso di oltre una tonnellata e mezza, dalle quali sarebbe stato possibile ricavare oltre 10 mila dosi da immettere sul mercato.
Nel corso dell’attività investigativa, sviluppata sull’asse Cerignola (Foggia)- Bisceglie (Barletta – Andria – Trani), Bari – Oria (Brindisi), sono stati monitorati dalla Dia le attività di approvvigionamento (avvenuto sia nel foggiano che nel brindisino), trasporto (avvenuto sempre “via terra” utilizzando veicoli appositamente equipaggiati), custodia (avvenuta, in alcuni casi, presso un immobile di Conversano) e trasporto che avveniva sull’asse Puglia -Basilicata- Sicilia che veniva svolto via terra da corrieri albanesi, supportati da un secondo veicolo con funzione di “staffetta. In alcuni casi sono stati identificati i destinatari alcuni dei quali domiciliati anche in Basilicata e Sicilia. I provvedimenti cautelari – tutti agli arresti domiciliari – sono stati eseguiti, a eccezione di una persona ora irreperibile, nelle province di Bari, Barletta – Andria – Trani e Pavia.