La Puglia brucia. Considerazioni di Carlo Rocco
Nella calura estiva, ma non bastano le foglie di fico per coprire ogni bugia, la Puglia brucia.
Solo negli ultimi giorni Alberona nel bosco di Tuoro. Fuoco nel bosco di Celle San Vito, a Statte in provincia di Taranto, tra Tricase porto e Marina di Andrano ricadente nel parco Otranto Bosco, a San Cataldo e ancora mani dolose a Castel del Monte. Castel del Monte patrimonio dell’UNESCO!
Incuria e mani dolose, sempre la stessa storia, che comincia a giugno con le sterpaglie lasciate lì a prendere fuoco.
Centinaia, migliaia di ettari ed ettari di verde distrutti e divorati dal fuoco. Danni ambientali e danni economici senza fine. La Puglia è la seconda Regione in Italia per interventi dei Vigili del Fuoco.
E bruciano boschi, boscaglie, aree coltivate, case di campagna, avvolte dai roghi, ripetuti, continuati.
Animali e abitanti della nostra terra che devono lasciare ogni cosa, turisti in fuga, con la paura che ogni volta il fuoco non si trasformi poi in un’ennesima tragedia di vite umane.
E’ sempre la stessa storia di dolo, incuria, scarsa manutenzione, Ordinanze di messa in sicurezza non rispettate, speculazione sui terreni, qualche voce dice sui rimboschimenti, sciagurata irresponsabilità dei singoli, ma soprattutto gente di pochi scrupoli e di contro dei pochi mezzi e risorse per coloro che devono contrastarla.
Si deve fare di più, molto di più, prima, non aspettando il mese di agosto e l’autocombustione a cui non crede più nessuno, un’altra bugia.
Rocco Luigi Carlo