Al mercato cade bancale con sbarra di ferro sul piede di una signora. Il venditore ambulante si rifiuta di contribuire alle spese dei medicinali
Una lettera, firmata, ma la cui identità sarà sostituita dal nome di fantasia Anna. La missiva ci è giunta in redazione e racconta uno spiacevole incidente accorso qualche settimana fa ad Anna, durante lo svolgimento del mercato settimana di via San Martino qualche settimana fa.
«Mi ero recata ad acquistare un tappeto per la cucina -scrive la signora Anna- e mentre lo stavo scegliendo, all’improvviso mi é caduto sul piede destro il bancale alla cui estremità inferiore è collocata una sbarra di ferro procurandomi dolore e gonfiore».
«Alla presenza del titolare ambulante e di un’altra signora presente all’accaduto –prosegue il racconto– mi sono tolta la scarpa e il calzino per controllare che non vi erano anche escoriazioni. A casa, però, nonostante abbia messo il ghiaccio, il piede si è gonfiato e sono comparsi anche alcuni lividi. Per curare questi sintomi ho dovuto comprare una pomata specifica e una fascia protettiva consigliatami dal farmacista».
«La settimana successiva all’accaduto -racconta Anna- ho chiesto con gentilezza al venditore se voleva (senza alcun obbligo da parte mia) contribuire
alla spesa farmaceutica. Il titolare, con fare sgarbato, mi ha accusata di voler sfruttare una situazione dicendomi anche di fargli causa. Sono rimasta esterrefatta di questo comportamento come se mi fossi inventata l’accaduto. Ho spiegato all’ambulante che se avessi voluto, come dice lui “speculare”, mi sarei recata al pronto soccorso e mi sarei avvalsa della testimonianza della signora presente».
«Essere accusata di speculare per una di divisione di spesa farmaceutica di circa 30 euro –conclude il suo sfogo Anna– è una offesa a chi ha subìto il danno. Sono stata anche beffeggiata. Colgo l’occasione di portare all’attenzione dell’Amministrazione comunale l’assenza di Vigili Urbani al mercato, i quali, con il loro presidio potrebbero fare da deterrente sia per eventuali furti nonché da “mediatori” a quegli ambulanti insensibili che arrecano problemi di salute agli acquirenti».
(foto di repertorio)