In quella terra, alla fine del mese di ottobre, si era tentato anche di “stoppare” gli incendi chiudendo i focolai che poi provocavano l’emanazione dei fumi. Ma lo stratagemma non funzionò in quando una volta “tappato un buco” i fumi si facevano strada costruendosi altri sbocchi.
Il rapporto, comunicato ieri dall’Arpa alla Procura della Repubblica di Trani, che continua a tenere il sito sotto sequestro, ai carabinieri del Noe, al Comune di Trani ed alla proprietà del sito, riferisce testualmente di «una forte concentrazione di idrocarburi pesanti, che qualifica la sostanza versata come una miscela di gasolio ed oli lubrificanti».