Sequestro della cava dismessa, Angarano replica alle accuse: basta con le offese e la violenza verbale

“La campagna elettorale è finita, qualcuno proprio non riesce a farsene una ragione e continua a mentire, inzolfare, seminare odio, offendere le istituzioni senza alcun rispetto”.

Replica così il sindaco di Bisceglie, Angelantonio Angarano, alle gravi e paradossali accuse arrivate dopo il sequestro preventivo di una cava in cui sono stati ritrovati rifiuti su una superficie di circa 20 metri quadrati. “Il rinvenimento, grazie al pattugliamento del territorio del Nucleo Guardia Ambientale e all’approfondimento del caso con l’invio di notizia di reato alla Procura da parte della Polizia Locale, ha consentito di bloccare il fenomeno dello sversamento di rifiuti (che chissà da quanto tempo avveniva) e porterà alla bonifica dell’area”, ha aggiunto il primo cittadino. “Un’azione quindi che certamente tutela la salute pubblica, contrasta l’inquinamento ambientale e tutela il territorio. Un’operazione quindi molto positiva per la comunità. Per qualcuno no! Quel qualcuno, rimestando fatti che nulla hanno a che vedere fra di loro, facendo confusione e aggiungendo populismo della peggiore specie, secondo una tecnica ormai nota che sinora abbiamo preferito ignorare preferendo lavorare per la collettività col massimo impegno, offende personalmente e pesantemente il sindaco e le Istituzioni. Un atteggiamento politicamente isterico distante anni luce da un dibattito politico costruttivo e civile. Da parte nostra continueremo a governare rispettando il mandato ricevuto. Gli attacchi personali, nonostante gli eventi di cronaca suggerirebbero toni più pacati, non ci fermeranno”.

“Il sequestro della cava non c’entra nulla e non è assolutamente in alcuna relazione con l’incendio del 31 agosto 2018”, puntualizza il vicesindaco Angelo Consiglio. “In quell’occasione, insieme al sindaco, seguimmo personalmente, per diverse ore nella notte, le operazioni di spegnimento proprio perché volevamo premurarci personalmente di quello che stesse succedendo e assicurarci che la salute pubblica dei cittadini fosse tutelata. Il Comando di Polizia Locale inviò denuncia alla Procura della Repubblica di Trani. Con un’ordinanza sindacale (n. 204/2018) intimammo al locatario del suolo la bonifica immediata, che avvenne rapidamente. La Asl confermò che non si trattasse di rifiuti ma di sottoprodotto della lavorazione olearia (fogliame di ulivo) legittimamente utilizzabile come addensante agricolo escludendo problematiche igienico sanitarie pregiudizievoli per la salute pubblica. Il locatario fu multato dalla Polizia Locale per lo stato in cui teneva il fondo. Dalla vicenda fu informata anche l’Arpa”.

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