Bilancio, Capurso (Il Faro-Pci): «Angarano sta portando la città nel baratro»

«L’amministrazione si vanta di aver approvato il 26 febbraio 2020 il bilancio del triennio 2019-2021. Sembra una barzelletta, ma invece è l’assurda situazione venutasi a creare nella nostra città in cui a quanto pare scadenze e termini normativamente previsti non si applicano, quasi si vivesse in una repubblica autonoma dal resto dell’Italia».

Esordisce così il consigliere comunale Enrico Capurso, che tra gli scranni del Massimo Consesso cittadino rappresenta la civica “Il Faro-Pci”. «E così -prosegue- tra le varie assurdità, nel corso del dibattito di questa due giorni (resasi necessaria perché durante la prima convocazione, giunta mezzanotte, al pari di Cenerentola la maggioranza ha preferito rinviare la discussione in seconda convocazione, attesa la necessità di studiare, finalmente, le fonti normative relative alle questioni tecniche poste dalla minoranza) si è appreso che il piano triennale delle opere pubbliche non è un atto propedeutico al bilancio ma può essere anch’esso rinviato. In altri termini, la programmazione del triennio 2019 – 2021, l’amministrazione Angarano la farà con un anno e mezzo di ritardo, forse a maggio del 2020. Ovviamente senza mai recepire i suggerimenti pervenuti dall’opposizione».

«Questo bilancio dovrebbe segnare per Angarano e i suoi un ritorno alla normalità (visto che in questi mesi non ha avuto neppure la briga di emanare ordinanze per garantire al paese servizi minimi come ad esempio quello dei trasporti), ma per la città di Bisceglie rappresenta una ennesima beffa, viste le tantissime promesse fatte in campagna elettorale che trascorsi quasi due anni non vengono realizzate. Ne ricordo solo alcune:

– Nessuna riduzione degli stipendi di sindaco e assessori a differenza di quanto promesso;

– Eliminazione delle isole ecologiche mobili a differenza di una loro implementazione così come invece promesso;

– Riduzione del servizio di raccolta, con diminuzione ad un solo giorno per il ritiro dell’indifferenziato ed eliminazione dei bidoni condominiali (in campagna elettorale c’era addirittura la promessa di una reinstallazione dei bidoni carrellati);

– Dove sono poi le biciclette per i bambini di 14 anni? Insomma tutto e il contrario nel mentre la città è sporca; la programmazione economica del paese è del tutto insussistente; il centro della città è oramai deserto; le periferie sono abbandonate a se stesse e resistono grazie alla tenacia di qualche privato; la programmazione estiva non è stata ancora avviata nel mentre gli altri comuni hanno già annunciato nomi ed eventi; la manutenzione delle strade e del verde è del tutto insufficiente; gli uffici pubblici si stanno ormai svuotando di personale nel mentre si “rinforzano” quelli dei comuni a noi vicini».

«Nel corso del dibattito di questi due giorni -prosegue Capurso – ho peraltro, con il solito senso di responsabilità, evidenziato ad Angarano e ai suoi due ulteriori problematiche che spero vengano risolte quanto prima: – le pessime condizioni dell’attuale sala studio della biblioteca, con ragazzi che quotidianamente lamentano di dover studiare nella polvere e con bagni assolutamente sporchi e non all’altezza; – il tema delle cartelle TARI incredibilmente notificate anche a decine e decine di cittadini che avevano già pagato, peraltro tutte recanti anche l’indicazione di un regolamento che era stato annullato dal TAR e quindi a nostro avviso inapplicabile. Quanto al tema delle cartelle, fortunatamente il dirigente (non certo l’amministrazione che a malapena conosceva il problema) ha confermato il verificarsi di problemi tecnici ed errori legati al sistema di pagamento F24, segnalando che tutti coloro che hanno conservato le ricevute di pagamento possono recarsi presso gli uffici comunali TARI, segnalando l’errore così da consentire un annullamento autonomo della cartella di pagamento da parte degli uffici stessi. Peccato però che questo strumento si rivela comunque ingiusto ed obsoleto visto che i suoi limiti rischiano di ripercuotersi anche su cittadini onesti e diligenti (perché hanno pagato) che, nel caso in cui non abbiano avuto l’accortezza di conservare la distinta di pagamento per due o tre anni, rischiano incredibilmente di pagare due volte la TARI. L’unica speranza, in conclusione, è che Angarano anziché continuare ad alzare muri, puntando il dito su delle opposizioni mai chiamate al confronto, si renda conto che il modo con cui sta amministrando la città rischia di portare Bisceglie in un baratro».

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