Tassa sui rifiuti, come calcolarla
La Tari, o tassa sui rifiuti, è il tributo destinato a finanziare i costi relativi al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti ed è dovuta da chiunque possieda o detenga a qualsiasi titolo locali o aree scoperte suscettibili di produrre i rifiuti medesimi. La Tari è calcolata su base annuale e il pagamento è suddiviso in due semestri stabiliti dal Comune di appartenenza.
La tariffa della Tari – ricorda il Ministero dell’Economia in una nuova circolare in cui illustra la corretta modalità applicativa della tassa – è composta da una parte fissa, determinata in relazione alle componenti essenziali del costo del servizio, e da una parte variabile, rapportata alle quantità di rifiuti conferiti; la tariffa inoltre è articolata nelle fasce di utenza domestica e non domestica.
QUOTA FISSA E QUOTA VARIABILE – La parte fissa per le utenze domestiche è determinata in base alla superficie e alla composizione del nucleo familiare. Per la parte variabile della tariffa, invece, la normativa stabilisce che questa “è rapportata alla quantità di rifiuti indifferenziati e differenziati specificata per kg, prodotta da ciascuna utenza”. Il Ministero si sofferma poi sul significato della locuzione utenza domestica, che “deve intendersi comprensiva sia delle superfici adibite a civile abitazione sia delle relative pertinenze”.
CALCOLO DELLE QUOTE – Pertanto, la quota fissa di ciascuna utenza domestica deve essere calcolata moltiplicando la superficie dell’alloggio sommata a quella delle relative pertinenze per la tariffa unitaria corrispondente al numero degli occupanti dell’utenza stessa, mentre la quota variabile è costituita da un valore assoluto, vale a dire da un importo rapportato al numero degli occupanti che non va moltiplicato per i metri quadrati dell’utenza e va sommato come tale alla parte fissa. Con riferimento alle pertinenze dell’abitazione appare corretto computare la quota variabile una sola volta in relazione alla superficie totale dell’utenza domestica.
ESEMPIO CALCOLO TARI – E’ possibile effettuare una simulazione del calcolo della Tari considerando un nucleo familiare di tre componenti, che possiede un appartamento di 80 mq e una cantina di 20 mq, che costituisce la pertinenza dell’abitazione. Se si ipotizza che la tariffa per il calcolo della parte fissa determinata dal comune sia pari a € 1,10 mentre la parte variabile sia pari a € 163,27, la modalità corretta di calcolo della tassa è la seguente:

“Pertanto – spiega il Ministero dell’Economia – laddove il contribuente riscontri un errato computo della parte variabile effettuato dal comune o dal soggetto gestore del servizio rifiuti, lo stesso può richiedere il rimborso del relativo importo, solo relativamente alle annualità a partire dal 2014, anno in cui la Tari è stata istituita […] quale componente dell’imposta unica comunale (IUC) posta a carico dell’utilizzatore per finanziare i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. (adnkronos)