La nuova casa per Marianna non c’è mai stata. Arrivano i Vigili Urbani, ora rischia anche nella vecchia abitazione

Sicuramente in molti ricorderanno l’appello al Sindaco per la casa a Marianna. All’epoca ci fu grande  risonanza, anche grazie ai social. In quella circostanza si registrarono  numerose  attestazioni di solidarietà, indignazione per le condizioni in cui era costretta a vivere quella povera mamma, ansiosa attesa di una risposta del Sindaco (all’epoca dei fatti era Francesco Spina) che, finalmente, redisse  un cosiddetto atto monocratico con il quale assegnava la casa alla famiglia di Marianna.

 


«Chi è rimasto a seguire le evoluzioni della storia di Marianna –
scrisse all’epoca la pediatra della piccola, Pierangela Rana– , però, dopo un iniziale entusiasmo, ha visto afflosciarsi le speranze finché oggi, dopo innumerevoli pellegrinaggi al Comune, risposte vaghe e ulteriori illusioni ( ci hanno consegnato delle inutili chiavi ), posso con certezza affermare che si è trattato di un grande bluff! Il perché ve lo racconto in poche parole: la casa è lì, vuota in attesa, ma non è abitabile, non c’è luce, non c’è acqua, non c’è gas, non c’è l’ascensore, fondamentale per Marianna e la sua mamma, insomma è ancora un cantiere, fermo, silenzioso, nessun lavoro ferve più: rimarrà cantiere disabitato e inabitabile finchè l’amministrazione, che tanto si preoccupa di fare belle figure, non stornerà i soldi dalle cazzate che finanzia e non se ne occuperà concretamente, cioè mai, a meno che i soldi non piovano dal cielo, chissà?!?»

Veniamo ad oggi.  In un post pubblicato questa mattina, la stessa pediatra torna sull’argomento: «Ma adesso cambiamo discorso e parliamo di cose serie: la casa per Marianna! Sarebbe stato molto più onesto raccontare delle difficoltà burocratiche ( per la verità assurde ) per rendere fruibile la casa, invece di affidare al web le foto di un’azione encomiabile che però non ha portato a nulla di concreto! E come una beffa da commedia dell’assurdo, ieri si è presentata nella attuale, invivibile abitazione di Marianna, la polizia municipale per invitare la famiglia a lasciare la casa».

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