Nel 2019 pagheremo di più la Tari? Se sarà così, ecco i motivi

Nell’infinito dibattito sul servizio igiene urbana a Bisceglie, l’attenzione del mondo politico negli ultimi giorni è stata rivolta particolarmente sulla Tari che si potrebbe pagare nel 2019.


Com’è noto, la legge impone che i costi del servizio abbiano completa copertura finanziaria da parte di ogni Comune. La copertura finanziaria in questo caso la garantisce il gettito fiscale della Tari. Dunque, se al gestore del servizio il Comune paga di più, ai contribuenti sarà richiesto di pagare una Tari più alta. È esattamente quello che è successo negli ultimi anni a Bisceglie anche per effetto dell’introduzione della raccolta differenziata porta a porta: servizio sempre più costoso, tassa che cresceva a vista d’occhio.

Per il 2019, se fosse vero che ballerebbero circa un milione e mezzo di euro per servizi extra-contratto effettuati dall’azienda, l’aumento della Tari paventato dall’ex sindaco Spina, sarebbe uno scenario realistico.
Quello che però ancora non è stato detto sulle cause di un possibile aumento dei costi è il mancato raggiungimento della soglia del 65% della raccolta differenziata. Il Comune di Bisceglie non ha comunicato per i primi 4 mesi di quest’anno alla Regione i dati mensili della raccolta. Ha cominciato a farlo da maggio, come si può vedere dalla tabella sul portale ambientale della Regione Puglia. Manca il mese di agosto, il dato medio supera di poco il 61%. Questo vuol dire che il Comune, al contrario degli ultimi anni, potrebbe pagare alla Regione l’ecotassa più alta. Altri costi in più sul servizio insomma, e che i contribuenti biscegliesi saranno chiamati a ricoprire.

Si tratta di inadempienze che la legge regionale disciplina in modo severo. La legge infatti dice: “I comuni hanno l’obbligo di inserire i dati sul portale ambientale della Regione Puglia entro e non oltre il giorno 15 del mese successivo al mese di riferimento; i comuni che non adempiono agli obblighi
previsti dal presente articolo possono essere esclusi dalla partecipazione alle procedure per l’assegnazione di contributi per la rimozione di rifiuti, per operazioni di bonifica e per interventi finanziati con risorse gestite
dalla Sezione regionale ciclo rifiuti e bonifiche.
La base informativa di riferimento per la determinazione del tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi applicabile è costituita dalla comunicazione annuale del comune attraverso l’adesione
al sistema informatizzato del catasto regionale dei rifiuti; l’omessa, incompleta o inesatta trasmissione dei dati
determina l’esclusione del comune dall’applicazione della modulazione del tributo nonché l’’applicazione dell’addizionale”.

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