Pd, Fata commenta il risultato cittadino delle Primarie

Domenica 3 marzo gli elettori del PD si sono recati alle urne per eleggere il nuovo segretario, fra i candidati ha vinto Nicola Zingaretti.

Hanno potuto votare non solo i cittadini italiani con tessera elettorale, ma anche i minorenni sopra i 16 anni e gli stranieri residenti in Italia con regolare permesso di soggiorno. A livello nazionale, l’affluenza raggiunta è superiore alle aspettative (un milione e 600 mila votanti, l’obiettivo da raggiungere era un milione).

Sono 1215 i cittadini biscegliesi che si sono presentati ai seggi allestiti come di consueto dagli attivisti dem nell’auditorium Santa Croce di via Giulio Frisari: 286 possessori di tessera del Pd, 929 non iscritti, per qualcuno il risultato conseguito è deludente. La Diretta 1993 ha incontrato il consigliere comunale Vittorio Fata per conoscere il suo punto di vista e tracciare un commento di analisi delle ultime elezioni primarie.

– “Nella città di Bisceglie ritiene che il voto sia stato coerente? non è un segreto che il partito sia storicamente diviso, potrebbe tracciare un analisi di voto cittadina?”

Io ritengo che il voto delle primarie sia stato un ottimo risultato per il partito, ma non si può pretendere di fare un confronto con tre anni fa per due motivi: in primis la percentuale del partito a livello nazionale ha subito una variazione (dal 40% al 20%), in secundis alle scorse elezioni amministrative il PD non ha presentato una sua lista. Ho contestato la scelta di non far partecipare il PD con una propria lista e, così facendo, molti esponenti del partito hanno scelto altre liste civiche su cui portare i loro consensi disaffezionando i votanti. Ho letto le polemiche sul fatto che, componenti dell’attuale maggioranza che amministra Bisceglie si sono recati a votare. Secondo me sono fuori luogo perché sono gli stessi che hanno votato già l’altra volta (ricordo che anche allora esponenti dell’allora maggioranza andò a votare alle primarie). Rispetto alla scorsa volta sono mancati gli assessori, i consiglieri della allora maggioranza. Il calo delle primarie è dovuto principalmente a questi motivi, tuttavia ritengo che la situazione si possa ricostruire tranquillamente, anzi ne approfitto per complimentarmi con i biscegliesi che si sono candidati: Anita Lorusso (mozione Giacchetti), Marta Sette (mozione Martina), Bartolo Sasso (mozione Zingaretti). Bisceglie continua ad avere un rappresentante dell’assemblea nazionale, tre anni fa fu eletto l’avv. Spina, quest’anno non candidato, è stato eletto Bartolo Sasso a cui vanno i migliori auguri. Il ringraziamento generale va a tutti i tre candidati che hanno rappresentato le mozioni nella nostra città. Bartolo Sasso candidato nella lista fortemente voluta dall’on Francesco Boccia, ha ottenuto un entusiasmante risultato che conferma il consenso ottenuto nelle scorse amministrative a sostegno della mia lista (la più suffragata della città). Credo sia opportuno ripartire da loro tre e ricostruire insieme.

-C’ è stata affluenza giovanile?

Si, hanno votato molti giovani. È di buon auspicio per il futuro, adesso bisogna lavorare, fare tesoro degli errori passati, costruire un partito sano e aperto al confronto con tutti, in passato si sono verificate diatribe che sono state controproducenti.

-Ragionando in termini di macroregioni, il Centro-Nord ha premiato Zingaretti con il 68,15%, contrariamente al Sud, la percentuale ha toccato il 59,43%. A cosa è dovuta questa differenziazione numerica?

Semplicemente ci sono regioni rosse come Toscana ed Emilia Romagna dove c’ è una forte connotazione però devo dire che alla fine le mozioni degli altri due candidati sono andate meglio al Sud. Non ho esaminato con attenzione questo dettaglio ma non vedo differenze che incidono sull’ azione politica del partito.

 

 

 

 

-Molti hanno dichiarato che avrebbero votato se non ci fosse stata l’imposizione dei 2 euro, cosa ne pensa in merito?

Nella storia del PD, il contributo è sempre stato di 2 euro. Come ben sappiamo questa regola vale solo per i non tesserati, non mi sento di criticare questa decisione, così come non critico il metodo in cui il M5S, Forza Italia, Salvini scelgono i propri dirigenti, prendono decisioni, pur non condividendole non esprimo nessun giudizio in merito. Ritengo che ogni partito sia libero di darsi una struttura e delle regole. E’ irrispettoso per chi non fa parte del PD dare dei giudizi sul metodo in cui un partito vuole dare delle regole per eleggere i propri dirigenti.

-Ha qualche aspettativa per le prossime elezioni europee?

Aspettiamo che la dirigenza del partito si possa insediare e dare una linea, leggo dai giornali che ci sono parecchi ipotesi: una lista unitaria del centro-sinistra, siamo in attesa di indicazioni da parte della Segreteria nazionale all’ indomani dell’insediamento.

-Come giustifica il calo drastico nelle elezioni primarie dem?

Analizzando la storia cittadina il risultato delle primarie, escludendo quello di tre anni fa, è di gran lunga uno dei migliori per quanto riguarda l’affluenza. Nelle primarie di tre anni fa elezioni c’ era l’entusiasmo da parte dei sette ex assessori e quattordici consiglieri comunali che avevano appena aderito. È venuto a mancare il loro elettorato e soprattutto quello che per un decennio ha sostenuto Spina.  Bisogna capire come quell’ elettorato che è rimasto deluso dalla mancanza della lista del PD alle amministrative possa essere ricoinvolto.

-Come giudica l’operato di questa attuale amministrazione?

Il mio giudizio sull’ operato di questi primi mesi è negativo, non c’ è un settore in cui questa amministrazione abbia messo mano e ha mantenuto le promesse della campagna elettorale. Il teatro Garibaldi chiuso, quindi la cultura piange. Il campo sportivo di Via Cavour chiuso per molto tempo, mancano i lavori al G. Ventura e quindi piange il settore dello sport. Purtroppo registro che non c’ è un collegamento con le associazioni culturali e di categoria. Il settore del commercio si sta bloccando. Non vi sono risposte. Via La Spiaggia siamo fermi ad una mia vecchia ordinanza, ma non c’ è nulla di nuovo. Non vi è una politica in ambito sanitario e siamo in un periodo molto delicato per il nostro ospedale. Manca la programmazione complessiva, ho paura e temo che si agisca a macchia di leopardo e dire agire è una parola grossa, non vedo una grossa azione da parte dell’amministrazione. Non grandi cose ma almeno le risposte sull’ordinario vanno date.

-Cosa ne pensa degli ultimi tavoli programmatici?

Solitamente si fanno in preparazione di una campagna elettorale per costruire un programma oppure dopo un annetto di amministrazione per fare un resoconto/confronto, un bilancio delle attività svolte. Personalmente io non li avrei fatti in questo periodo, avrei aspettato quanto meno un annetto per instaurare un confronto. Mi è parso un goffo tentativo di ricucire con la città dopo il distacco dovuto all’inattivismo. Quest’amministrazione si è presentata con un programma ed è paradossale che chieda alla città delle idee su ciò che si dovrebbe realizzare, bisogna semplicemente attivarsi e realizzare ciò che si è promesso.

-Si tratta di un’amministrazione che si è instaurata da 7 mesi e che riscontra difficoltà con il bilancio. Secondo lei, quale sarebbe la strategia da adottare?

Io devo dire che l’80% di questa amministrazione è composta da personaggi che hanno fatto parte della passata amministrazione tra maggioranza e opposizione, lo stesso sindaco ha fatto il consigliere comunale per molti anni. Tutti gli assessori ad eccezione di Gianni Naglieri hanno avuto recenti esperienze amministrative, per questo motivo avrebbero dovuto avere contezza della macchina amministrativa, invece mi sembra di notare molta impreparazione. Resta il fatto che in campagna elettorale è stato promesso ben altro. Eppure ho lasciato in eredità un bilancio sano e in attivo, con molta della programmazione avviata. Non credo che nessun sindaco nella storia di Bisceglie, appena insediato, abbia trovato circa 1 mln e mezzo in attivo nel bilancio comunale, le carte parlano.

Annamaria Iannelli

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