Vittorio Fata: «Ricordarsi dei lavoratori non solo il primo maggio»
Mercoledì primo maggio, nel pomeriggio, ho assistito alla deposizione della corona al monumento dedicato a Giuseppe Di Vittorio in piazza Vittorio Emanuele II. Saluto tutte le organizzazioni sindacali che hanno preso parte alla cerimonia e i rappresentanti di alcune associazioni che, malgrado la scarsa partecipazione della cittadinanza, hanno voluto onorare l’indimenticabile sindacalista e celebrare la Festa del lavoro. Certo il lavoro è un diritto, è fonte di benessere economico e di realizzazione delle legittime ambizioni di ognuno di noi. È libertà. Ma il lavoro è soprattutto il mezzo per realizzare la vocazione umana all’amore. Ogni lavoro è importante, perché l’importanza del lavoro dipende dall’amore con cui lo si fa. «Lavorare – ha detto Papa Francesco- è proprio della persona umana ed esprime la sua dignità di essere creata a immagine di Dio. Perciò la gestione dell’occupazione è una grande responsabilità umana e sociale, che non può essere lasciata nelle mani di pochi o scaricata su un “mercato” divinizzato». Mercoledì il mio pensiero è andato ai tanti disoccupati, ragazzi e padri di famiglia, che il lavoro non riescono a trovarlo, e anche a chi lavora in condizioni di precarietà. Un pensiero va ai dipendenti del comune di Bisceglie che sono in stato di agitazione e che, malgrado riscuotano con ritardo la busta paga, assicurano il loro servizio alla città. Credo proprio che si debba andare oltre le manifestazioni e ci vogliano maggiori attenzioni. Auguro a tutti di non ricordarsi dei lavoratori solo il primo maggio».