L’opera “la canzone di Amelia la disgraziata”, oggi presentata a Montecitorio e domani in scena a Bisceglie

Questa mattina. martedì 16 Luglio 2019, alle ore 11.30, nella sala stampa della Camera dei Deputati di Montecitorio, sarà presentata l’opera musicale (voce tenore, soprano e coro) del “primo pizzino” della storia della criminalità italiana. Un fazzoletto in cotone con su scritto il testo di una canzone di malavita, dal titolo “La Canzone di Amelia la disgraziata”. Il testo, di autentico spessore criminale, venne scritto nel 1901 all’interno delle carceri di Bari da Mauro Savino, camorrista e capoclan di Bari.

Lo straordinario reperto storico-giudiziario, custodito presso l’Archivio di Stato di Bari, è stato scoperto da Stefano de Carolis, Sottufficiale dell’Arma dei Carabinieri, ricercatore storico e autore del saggio dal titolo “Con un piede nella Fossa. 1861-1914: storie di malavita e camorra barese” L.B. edizioni. Il libro è patrocinato dal Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri e dalla Associazione Grafologica Italiana.

Dopo 118 anni, il manoscritto è stato tradotto in musica, divenendo una autentica e suggestiva opera musicale, con voce tenore, soprano, coro e accompagnamento strumentale, composta dal Maestro Fabio Tassinari, musicologo e comandante della fanfara a cavallo dei Carabinieri di Roma.

All’evento, moderato da Maria Teresa Rossi della Fondazione Osservatorio Roma, interverranno: gli On.li Ubaldo Pagano e Paolo Lattanzio; il maestro Fabio Tassinari, compositore dell’opera, e Stefano de Carolis, autore e scopritore del  “pizzino di camorra”.

Le canzoni di mafia e di malavita, una antica tradizione popolare, vissuta sia dai delinquenti comuni che dalle associazioni mafiose, i quali con chitarre, tamburelli e mandolini, traducevano in musica popolare le tante storie di vita criminale. Il più delle volte queste canzoni erano canticchiate dai delinquenti per diffondere in modo criptico gli ordini dei loro capi. Canzoni, apparentemente innocue, erano rigorosamente proibite dall’autorità di pubblica sicurezza, in quanto simbolo di malavita, esortavano a delinquere e incitavano a ribellarsi alla legge.

Quasi sempre, venivano cantate nei vicoli, nelle taverne e cantine, nei bordelli e nelle carceri, e quando da lontano si vedeva arrivare la polizia o i Carabinieri, un segnale convenzionale, interrompeva il canto di malavita.

– Bisceglie – Mercoledì 17 luglio, in piazza Castello alle ore 20.00, in anteprima nazionale, l’opera sarà eseguita e cantata dal tenore Carlo Monopoli e dal soprano Raffaella Montini, accompagnati dal Concerto Bandistico Biagio Abbate – Citta di Bisceglie – diretto dal maestro Benedetto Grillo.

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