Unibat: il PES Cnel? Nulla di nuovo. Esiste da anni ed è stata una esperienza fallimentare

La peggior espressione del polisindacato è quando si tenta di far passare per nuovo ciò che è estremamente vecchio e che soprattutto ha già dimostrato il pieno fallimento della propria, inutile, azione. Poiché nel mondo polisindacale, come nella vita, la memoria non è corta ma cortissima la politica ci sguazza e coglie l’occasione per porre in essere le sue peggiori performance illusionistiche. E’ ovvio che siamo in campagna elettorale, in fortissimo clima elettorale ed ognuno si organizza come può; tutto deve apparire nuovo, lucido, vergine. Peccato che per quell’organismo chiamato PES CNEL, con l’aggiunta dell’acronimo CNEL per escludere quelle Associazioni che, realmente rappresentative del territorio, non fanno parte del carrozzone mangiasoldi pubblici, anche se poi all’interno del PES si portano dietro le zavorre che nel Cnel non ci sono più ma che sono troppo “legate” alla cricca per essere tenute fuori, nella realtà esista sin dal 2010.

Facciamo un passo indietro e scopriamo, infatti, che ciò che il Presidente, il neo Presidente della Provincia Lodispoto esalta quale strumento di rivoluzione che deve sollevare le sorti di un Ente ridicolo che non esiste più nei fatti, è vecchio, stravecchio, ed impolverato. In realtà un Organo, se così si possa definire quello del PES CNEL, che sin dall’anno 2010 è compartecipe e corresponsabile del fallimento di questo territorio e del fatto che esso, oggi, dai dati nazionali è ultimo nelle cose buone e primo in quelle cattive. Infatti gli stessi identici Soggetti giuridici, e nella maggior parte dei casi anche fisici, che oggi intendano apparire essere i verginelli nella casa allegra sono quelli che hanno assistito inermi al fallimento delle Zone Franche Urbane; al degrado ambientale e sociale del territorio; coloro che hanno assistito inermi ed inetti al decadimento economico dei comuni della provincia; alla chiusura di migliaia di piccole imprese ed alla proliferazione degli ipermercati; sono gli stessi che si sono appartati  quando gli agricoltori stavano manifestando con i trattori per le stare delle nostre città e gli stessi, identici personaggi che di fronte ad una delinquenza dilagante non hanno mai espresso alcuna manifestazione reale di incidenza anche rispetto alla mancata attivazione dei presidi sul territorio. Gli stessi, identici, che di fronte alla Bolkestein che stava falcidiando migliaia di piccole imprese del territorio è rimasto immobile, addirittura a remare contro ed a favore dei poteri forti.

In pratica il Pes Cnel di ieri, lo stesso di oggi, è quell’Organismo i cui componenti, per la quasi totalità, fanno parte del carrozzone chiamato Camera di Commercio e sono gli stessi che deliberano da se stessi a se stessi le prebende pubbliche elargite con disinvoltura e generosità, fino ad arrivare alla sfacciata deliberazione di erogazione di ben 50mila euro a favore della C.G.I.L. per cofinanziare il Congresso che ha eletto a Bari il trasformato Maurizio Landini, oggi gladiatore spento. Come non citare poi le decine e decine di migliaia di euro consegnate direttamente nelle mani di Confcommercio, di Confesercenti, di Confindustria, di Confapi, di Coldiretti, Cna per finanziare  addirittura le loro attività privatistiche o, peggio, ancora, le loro società di servizi di capitali che oggi stanno peraltro sperperando i soldi pubblici dei Distretti Urbani del Commercio. Quel PES CNEL è anche lo stesso che beneficia dell’utilizzo esclusivo del Future Center a Barletta. Come dimenticare la diatriba pubblica tra l’ex Sindaco Pasquale Cascella e suo fratello Nicola nel corso di un incontro presso la Sala Giunta del comune, al quale l’allora sindaco mi invitò, quando gli stessi del PES CNEL partecipavano ad un incontro per chiedere l’affidamento del Future Center, avendo addirittura già ottenuto prima ancora che il comune emanasse quello che è stato poi un Bando Pubblico fiction, un corposo finanziamento di soldi pubblici da quella stessa Camera di Commercio dalle tette grosse che allatta la mandria. In quella sede la discussione diventò talmente vigorosa e violenta che la dott.ssa Santa Scommegna arrivò persino a lasciare la sala e parlare di “turbativa d’asta”. Se questi sono gli stessi Soggetti giuridici che si contendevano le poltrone in quella che è stata l’allora straordinaria esperienza del Patto Territoriale Nord Barese Ofantino, anch’essa portata allo stremo, praticamente dissoltasi, allora è chiaro il perché stiano ancora accoratamente assieme. In quel Gruppo ci sono quelle Associazioni di Categoria storiche che sono restate ammutolite di fronte alla svendita delle Saline di Margherita di Savoia; che non hanno battuto ciglio di fronte al saccheggio del territorio da parte della grande distribuzione e degli ipermercati; gli stessi che restano in silenzio quando a Molfetta si aumenta la superficie dell’Ipermercato mentre il mercato settimanale viene trasferito in estrema periferia e gli stessi che oggi tacciono di fronte alle scelte sciagurate del Governo loro amico con la definitiva scure che distruggerà la piccola impresa nazionale. Se sono pure gli stessi che non hanno profanato parola di fronte ai dissesto finanziario del comune di Andria e che hanno snobbato i piccoli commercianti in agonia e messi alle corde da aumenti stratosferici di tasse e tariffe locali e se sono anche gli stessi che restano in silenzio di fronte alla nascita di un nuovo centro commerciale a Trani, come restarono muti quando fummo noi ed esclusivamente noi ad assumere iniziative fermando la nascita di un altro grande ipermercato a Trani alcuni  anni fa; se siano gli stessi che non fiatano di fronte alle inefficienze di quelle Amministrazioni comunali con le quali le Conf oggi si stanno confsociando per sprecare il denaro pubblico dei DUC, come accaduto a Bisceglie ed a Trani ed ora a Barletta ma fallendo in tutte le altre città; che non sono state in grado di realizzare i Piani delle Coste e che sono in enorme ritardo sulla Pianificazione Strategica e sono sicuramente gli stessi che di fronte alla nascita delle ZES, quando era il momento di intervenire e non con le pezze colorate che vorrebbero mettere oggi, sono rimasti inesistenti, a guardare.

Ebbene, caro Presidente Lodispoto che omette di convocare tutte le Associazioni di Categoria facendosi abbagliare dalle parole dei criccati; Lei, anche da avvocato qual è, non si lasci abbagliare dai fari artificiali di chi nei loro statuti scrivono e pubblicamente affermano di difendere le minoranze e di essere inclusivi mentre nei fatti diventato esclusivi, attuando forme di discriminazione che rende deplorevoli solo se stessi. Prima di costituire quell’Organismo, avvocato Lodisposto prestato alla politica, bisognava pubblicare una Manifestazione d’Interesse aperta a tutte le Associazioni del Territorio; bisognava costituire le Consulte come ci sono nei comuni e delle quali noi facciamo parte mentre quelle Associazioni “storiche” non sono neppure riuscite ad essere elette, come nel caso di Andria dove non basta appartenere alla cricca ma servono i volti delle altre Associazioni per poter far parte di quegli organismi istituzionali e riconosciuti e non a chiacchiere. Invece avete di nuovo fatto le cose cìtt e cìtt (in silenzio) per timore, per paura che qualcuno si “infiltrasse” a rompere il giocattolo sempre pronto ad essere rispolverato quando in ballo ci sono soldi pubblici per poi tornare nell’armadio quando c’è da farsi il lavoro sul campo. Addirittura anche il comunicato stampa di sottoscrizione del Protocollo è stato postumo e ridicolmente tenuto sottaciuto. Se queste sono le vostre strategie, caro Bernardo, allora come Unimpresa Bat e tutte le altre Associazioni realmente rappresentative, emarginate ed escluse, siamo orgogliosi di starne fuori e fuori resteremo perché questa nuova stagione elettoralistica con una politica fallimentare che ha perso il minimo contatto con i territori e con le persone non vi renderà migliori, anzi denoterà la definitiva certezza di quanto il fallimento della politica sia direttamente correlato a quello del Sindacato e della Rappresentanza Storica che, proprio in questo territorio non rappresenta più del 5%, come dai dati ufficiali della Camera di Commercio. Quindi Lei, Lodispoto, discute e decide con la minoranza della Rappresentanza e questo deve saperlo. In quanto al PES CNEL invito a leggere attentamente questo recente intervento stampa del dott. Direttore dell’Associazione tranese nel quale emerge tutta la autoreferenzialità, la litigiosità e il clima che fuori dai palazzi emerge con deplorevole evidenza. In quanto alla politicizzazione di quell’Organismo basta vedere le uniche iniziative  populistiche che hanno saputo mettere in campo fino ad oggi per verificare quanto sia assoggettato alla Corte del politico barlettano.

Auguri, Bernardo. Non farti abbagliare, fatti illuminare.

 

 

Savino Montaruli

Presidente Unibat

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