Rifiuti, facciamo la conta dei danni del “porta a porta”
Torniamo a parlare di rifiuti. Cerchiamo di fare la conta dei danni che sta arrecando all’intera città il “porta a porta”.
Iniziamo col dire che questo modo di gestire la raccolta differenziata ed indifferenziata, ha sporcato al città invece che ripulirla. Ha aumentato i costi invece che ridurli (temiamo la sostenibilità delle fasce deboli).
Ha, inoltre, portato la spazzatura dinanzi ad ogni numero civico invece che concentrarla. Ha riempito di spazzatura civili abitazioni, campagne e periferie.
Ha creato disagi ad anziani, infermi, operatori econologici, invece che aiutarli. Ha messo la spazzatura alla mercè di animali e vandali. Ha aumentato la diffusione della plastica, invece di contenerla (buste e mastelli). Ha aumentato l’inquinamento, dovendo fare uso più frequente di detergenti e disinfettanti).
Ha comportato assurde spese extra, per l’acquisto di mastelli, camioncini e per essere dovuti ricorrere a nuove assunzioni di addetti ai lavori.
In sintesi, ha creato gravi danni al decoro cittadino e alle casse comunali e ha gettato le basi per la proliferazione di malattie e danni irreparabili. Tornare indietro è possibile, ripartire con bidoni condominiali o di quartiere è l’unica soluzione. Prima che sia troppo tardi.