LA MAFIA AL GOVERNO
In questi giorni, su tutti i media, si intrecciano le commemorazioni per la morte di Paolo Borsellino e Giovanni Falcone, le vittime di mafia che tali divennero anche per la negligenza e l’abbandono, quando non per la complicità, della politica.
Dopo il famoso maxiprocesso di Palermo che vide le condanne di 346 imputati per reati di mafia. il passo successivo al quale si impedì di giungere assassinando Borsellino e Falcone era, anche secondo le dichiarazioni dei due giudici, quello di indagare e processare la parte politica che della mafia era stata complice e mandante come risultava dalle vicende processuali dei condannati al maxiprocesso e dalle confessioni di Tommaso Buscetta e di altri “pentiti”.
La politica non poteva permetterlo perché ciò avrebbe svergognato e destabilizzato un mondo che già non godeva di stima e di buon nome nella considerazione della gente e sarebbe costato un tracollo elettorale che poteva togliere il potere alla parte politica che lo deteneva.
I fatti che seguirono confermano questa tesi perché, dopo le morti di Falcone e Borsellino il pool antimafia fu sciolto e mai se ne ricostituì uno analogo per capacità ed efficacia, le indagini sulla complicità della politica con la mafia furono perciò interrotte e su tutto si stese un velo di ovattato silenzio.
Gli antichi romani, saggiamente dicevano :”Cui prodest?” ( a chi giova? ) e non ci vuole molto a considerare chi ha tratto vantaggio dalle morti di Falcone e Borsellino e dallo scioglimento del pool antimafia…!!
D’altronde il potere politico di questa classe dirigente si basa sul consenso elettorale e le mafie, come è noto hanno il controllo di vaste basi elettorali in alcune delle regioni per cui il potere politico passa attraverso l’accordo con le mafie.
“..Io ti to una cosa a te e tu mi dai una cosa a me..”
Ecco perché giudichiamo le commemorazioni di questi giorni, non solo ipocrite e bugiarde, ma anche ciniche e perfide perché tendono a trasformare alcuni tra i mandanti di quegli assassinii in difensori della legalità..!!
Se così non fosse sarebbe logico che chi commemora, facesse anche presente, sottolineandolo, quali sono stati i veri motivi per i quali Falcone e Borsellino furono assassinati e chi aveva qualche cosa da guadagnare da quegli omicidi!
A ulteriore dimostrazione di quanto sopra sta il FATTO incontrovertibile che da allora la diffusione ed il potere della mafia non solo non si sono ridotti, ma sono invece aumentati e diffusi anche in regioni dove prima non erano presenti come risulta dalle dichiarazioni delle procure di tutto il Paese.
Il Fascismo aveva ridotto al lumicino la mafia incarcerandola o costringendola alla fuga negli USA, la resistenza, aiutando la vittoria degli USA ha contribuito a preparare il rientro dei mafiosi sulle baionette americane e quindi la rinascita e lo sviluppo della mafia ( lo sbarco in Sicilia fu supportato da Luky Luciano e dalla sua organizzazione ) come è dimostrato dal grande numero di sindaci mafiosi del primo dopo guerra in Sicilia..!!
Il resto è cronaca di questi giorni..
Alessandro Mezzano