Quattro mesi di proiezioni, mostre e workshop: tornano gli “Avvistamenti” del Cineclub Canudo

Il successo dell’edizione XVI di Avvistamenti, storica rassegna di cinema e audiovisivo curata dal Cineclub Canudo è arrivato ancor prima dell’inizio, con la vittoria di due importanti finanziamenti, quello triennale della Regione Puglia e quello promosso da SIAE e Ministero dei Beni Culturali, “Sillumina”.

In tutto 75mila euro, più altri che arriveranno per le edizioni future, che consentiranno al Cineclub Canudo di proporre un programma di attività ricco e articolato che coinvolgerà numerosi artisti internazionali, curatori, esperti e realtà nazionali ed estere. Da aprile a settembre 2018 si alterneranno: una sessione dedicata alle mostre, cinque in programma di cui una collettiva, otto workshop dedicati all’innovazione audiovisiva e sonora e alla connessione tra diversi linguaggi artistici, oltre all’immancabile sessione di proiezioni, attesa dal pubblico di appassionati cinefili.

«Abbiamo premiato il lavoro preciso dei proponenti e l’iniziativa meritoria che hanno presentato» ha dichiarato Mauro Paolo Bruno – Dirigente del Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia – intervenuto nella conferenza stampa di presentazione che si è tenuta ieri a Palazzo Tupputi.

«Due grandi risultati che rappresentano un piccolo riconoscimento per il lavoro di ricerca che il Cineclub Canudo porta avanti da 17 anni sul mondo del cinema e dell’audiovisivo e sul loro complesso rapporto con le altre arti, sulla sperimentazione artistica e cinematografica, tra videoarte e videoperformance» il commento dei direttori e organizzatori di “Avvistamenti” Antonio Musci e Daniela Di Niso.

Si inizia stasera alle ore 20 con l’inaugurazione della mostra “La memoria è un fermo immagine”, un progetto espositivo di Pierangela Allegro, pensato appositamente per Avvistamenti e curato da Bruno Di Marino. La mostra sarà visitabile fino al 18 maggio 2018.

«La pittura è una disciplina, così come lo è il teatro, così come la scrittura. Creare collegamenti tra queste discipline è la mia ricerca – spiega la Allegro – La pittura in forma di assemblaggio sovrapposizione composizione mi offre modo di creare relazioni tra le cose, siano esse idee o materie. Per comporre uso istantanee foto(autobio)grafiche, pagine di un vecchio panlessico e altri materiali residuali. Gli scarti che hanno una storia alle spalle sprigionano inattese ed improvvise scintille. Tra le materie cerco un incontro, attuando soluzioni che verifico nel momento in cui vedo le materie stesse entrare in azione. Si tratta sempre comunque di accostare e mettere in dialogo. Mi capita di lavorare sulle forze contrapposte, sull’azione e reazione del materiale, su spinte e cedimenti. Questa attività diventa palestra di pensiero. Piacere del contatto fisico con la materia. Gioco con l’imprevisto. Trasformazione del materiale. Mistero della composizione. Esercizio della pazienza. Potenza del caso. Non sempre è auspicabile fornire interpretazion»

Si prosegue alle 21 con la performance “Engramma” atto performativo per un corpo che si espone e un corpo che dipinge. Michele Sambin traccia linee luminose e lascia segni a partire dal corpo di Pierangela Allegro. A volte ne segue i gesti a volte è lei che anticipa i suoi segni. Così i confini si sfumano. I tracciati si intersecano. Avviene un dialogo muto tra i due sulla scena. Davanti agli occhi dell’osservatore la luce si fa materia pittorica impermanente, mentre il segno materico lascia la sua impronta.

L’ultima tappa di questo trittico è rigorosamente indisciplinato_ workshop di attraversamento nell’arte multimediale di Michele Sambin. Il workshop si apre stasera con “Engramma” momento fondamentale per entrare in sintonia con il lavoro di Michele Sambin e Pierangela Allegro e proseguirà da sabato 21 a martedì 24 aprile.

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