Quale futuro per il nostro commercio?
Questa sera mi sono recato presso una libreria della mia città per assistere alla presentazione del bel libro di politica, di Filippo Ceccarelli “Invano”.
Il prezzo di copertina era di € 25,00; ho consultato una piattaforma on line, di commercio elettronico, è l’ho trovato con un 30% di sconto. Lo stesso dicasi per il settore musicale, per quello calzaturiero, per il tessile,per i casalinghi, etc. Con l’arrivo, nel prossimo futuro, della rete 5G, ben altri prodotti farmaceutici, alimentari e freschi saranno disponibili sulle nostre tavole il giorno dopo.
Tanti esercizi commerciali saranno costretti a chiudere poiché non potranno più essere competitivi rispetto ad un tenore di vita che cambierà repentinamente. Si creerà ancora più disoccupazione e salari ancora più bassi. I negozi smorzeranno le loro insegne e le città diverranno solo dei quartieri dormitorio. E la nostra classe dirigente cosa fa? Pensa ancora alle proprie “baruffe chiozzotte”; alle proprie beghe da piccolo condominio Italia, mentre in Cina e in India si studia il futuro. Spero che un giorno possa risvegliarmi da questo incubo! Nell’attesa mi leggo quel libro…comprato in libreria, perché voglio che la mia libreria non chiuda…e con essa la Cultura.
Nicola Ambrosinio