Rifiuti, Spina: «Oltre 11 milioni a trattativa privata alla stessa ditta. Presentata interpellanza»

L’ex Sindaco di Bisceglie Francesco Spina, ha presentato in queste ore una interpellanza in via d’urgenza e inviata alle competenti autorità una puntuale interpellanza consiliare.
«𝗜 𝗯𝗶𝘀𝗰𝗲𝗴𝗹𝗶𝗲𝘀𝗶 – dice- 𝗻𝗼𝗻 𝗱𝗲𝘃𝗼𝗻𝗼 𝗽𝗮𝗴𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗲 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗲𝗴𝘂𝗲𝗻𝘇𝗲 𝗱𝗲𝗶 𝗱𝗶𝘀𝗮𝘀𝘁𝗿𝗶 𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗺𝗮𝗹𝗮𝗳𝗲𝗱𝗲 𝗱𝗶 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗮 𝗮𝗺𝗺𝗶𝗻𝗶𝘀𝘁𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲!».

Di seguito il testo integrale dell’interrogazione:

Oggetto: interrogazione urgente con richiesta di risposta scritta – affidamento diretto igiene
urbana – ordinanza sindacale del 27.02.2019 – decima proroga (dal febbraio 2018 al 31.08.2019) per
complessivi 11.400.000 euro attraverso affidamento diretto alla stessa ditta esclusa dal servizio di
igiene urbana con sentenza definitiva del Consiglio di Stato già dal mese di gennaio 2018
Il sottoscritto Avv. Francesco Carlo Spina, in qualità di Consigliere Comunale di Bisceglie,
premesso
– Che con O.S. n.30 del 27.02.2019 il sindaco del Comune di Bisceglie ha dato atto che “è in
corso di svolgimento una gara ponte” per l’affidamento del servizio di igiene urbana;
– Che la gara sarebbe stata indetta con determina dirigenziale del dirigente U.T.C. del Comune
di Bisceglie n.49 del 14.02.2019;
– Che a tutt’oggi non risulta pubblicato alcun atto di indizione di gara;
– Che, peraltro, lo stesso Sindaco Angarano ha votato uno specifico ordine del giorno che
richiamava l’inderogabile competenza del consiglio comunale per l’approvazione della proposta di
convenzione da mettere a gara avente ad oggetto il servizio di igiene urbana;
– Che l’ordinanza sindacale, peraltro, non dà atto di alcuna offerta (e dell’eventuale loro
contenuto) delle ditte invitate a partecipare alla negoziazione indetta dell’A.C.;
– Che il canone viene confermato interamente senza far riferimento alle tante
controprestazioni previste precedentemente in favore del Comune da parte del gestore (meno servizi con
canone identico)
Tanto premesso,
il sottoscritto interroga codesta amministrazione per conoscere:
1) Se il Sindaco abbia espresso indirizzo affinché il capitolato di gara venga approvato con
determinazione dirigenziale e non con deliberazione di consiglio comunale e le ragioni per cui, in ogni
provvedimento di affidamento diretto (già successo in passato per l’affidamento diretto delle strutture
sportive di V. La Malfa ecc..), codesta amministrazione dia falsamente atto di aver indetto procedure di
gara che non risultano, invece, assolutamente iniziate e pubblicate;
2) se esista o meno la determinazione di indizione gara n.49 dell’U.T.C, in violazione della competenza
di legge del consiglio comunale, adottata eventualmente contro la volontà unanime manifestata dal
consiglio comunale di Bisceglie nell’ultima seduta;
3) se, nel caso in cui l’asserito inizio della procedura di gara sia stato frutto di un mero errore, Il sindaco
voglia adottare immediatamente, nell’esercizio dei suoi poteri di autotutela, l’annullamento
dell’ordinanza viziata dal falso presupposto e l’eventuale riadozione della stessa;
4) se, invece, la gara sia stata effettivamente indetta, perché sia stato previsto il termine lungo di 6 mesi
(quasi una gara ponte), in violazione della costante prassi e della unanime giurisprudenza
amministrativa che stabilisce che “tale ordinanza sindacale non può essere adottata per conferire
assetto stabile agli interessi coinvolti che deve essere perseguito attraverso procedure ordinarie e
nel rispetto dei diritti e delle regole previsti dall’ordinamento (Cons Stato sez V 13 marzo 2002 n1490)
5) se le imprese invitate alla negoziazione abbiano formulato offerte, più o meno convenienti, rispetto
a quella della “prescelta” e se esistano verbali della negoziazione;
6) se codesta amministrazione avesse previsto modalità particolari per consentire ad altre imprese
eventualmente prescelte, tra quelle invitate, l’organizzazione e l’inizio del servizio in sole 48 ore (dal
26 al 28 febbraio), atteso il termine breve (48 ore) concesso alle imprese invitate;
7) perché non si sia proceduto con sorteggio dalla “White list”, secondo le linee ANAC già indicate dalla
minoranza durante l’ultimo consiglio comunale, all’individuazione delle ditte;
8) quale sia il contenuto della convenzione che sarà sottoposta per la formale sottoscrizione alla ditta
prescelta a fronte dei circa 600 mila euro mensili e se siano previste le “migliorie” in favore del
comune di cui al vecchio capitolato, a cui sicuramente il sindaco avrà fatto riferimento nell’interesse
economico e ambientale della città;
9) invece, nell’eventuale assenza di tale riferimento, come sia stato determinato il canone, stante
l’assenza di un qualsiasi progetto di servizio allegato all’ordinanza del sindaco, simile ad una cambiale
in bianco in favore dell’impresa (gli unici riferimenti certi di carattere contrattuale che ha citato il
sindaco nell’ordinanza sono il canone mensile di 600 mila euro e la durata di 6 mesi).

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