Terremoto giudiziario in Calabria, coinvolto nell’inchiesta imprenditore di origini biscegliesi
Ha origini biscegliesi l’imprenditore che è coinvolto nell’inchiesta della Procura di Catanzaro che vede nomi eccellenti della classe dirigente calabrese tra gli indagati con l’accusa di associazione per delinquere.
Si tratta di Pietro Ventura, 53 anni, nato a Bisceglie ma residente a Paola in provincia di Cosenza. Ventura è rappresentante della “Francesco Ventura Costruzioni Ferroviarie”, un’impresa che si occupa -secondo quanto si legge sul sito dell’azienda- «di armamento ferroviario da oltre trent’anni, offrendo tutti i servizi ad esso legati. Partendo dalla progettazione, nella quale siamo qualificati per importi illimitati, passando per la fornitura di pietrisco, per mezzo di una cava di nostra proprietà, fino alla costruzione manutenzione e rinnovo di linee ferroviarie».
Il procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, l’aggiunto Vincenzo Capomolla e il pm Vito Valerio che stanno coordinando l’inchiesta hanno emesso e fatto notificare avvisi di conclusione di indagini preliminari nei confronti anche del governatore della Calabria, Mario Oliverio, dell’ex consigliere regionale, Nicola Adamo, idel dirigente regionale Luigi Zinno, del direttore generale delle Ferrovie della Calabria, Giuseppe Lo Feudo e di Giuseppe Trifirò, rappresentante del Raggruppamento di imprese costituito dalla Cmc e dalla Caf aggiudicatario della progettazione esecutiva e della realizzazione della cosiddetta metropoltana leggera destinata a collegare Cosenza, Rende e l’Università della Calabria.
Nell’atto giudiziario si contesta agli indagati di aver favorito l’aggiudicazione e la realizzazione dell’opera in favore del raggruppamento di imprese in avvalimento con la “Ventura”. I fatti sarebbero stati commessi dal dicembre del 2014 fino al 12 giugno del 2017.