Caporalato anche a Bisceglie, si passa a task force e droni per sconfiggere il fenomeno

Se anche il Presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, in audizione nei giorni scorsi alla Camera dei Deputati, definisce la situazione esistente nelle nostre terre “drammatica”, è facile intuire che vi è «un problema di criminalità organizzata, non solo di lavoro irregolare».
Un fenomeno, per contrastare il quale  ha proposto «la creazione di una task force di ispettori Inps che collaborino con forze dell’ordine e magistratura» ma anche «un utilizzo maggiore di strumenti tecnologici come i droni per fare controlli più precisi su appezzamenti e loro redditività».  
 
Nella relazione, il Presidente dell’Inps ha anche sottolineato i 93.700 rapporti di lavoro fittizi accertati nel settore dell’agricoltura.
«La legge del 2016 per il contrasto del caporalato – ha aggiunto il presidente Inps – ha avanzato una proposta normativa abbastanza efficace che va nella direzione della risoluzione del problema, ma le dimensioni del fenomeno sono maggiori di quanto pensassimo».
 
Come si ricorderà, qualche settimana fa, un’azienda agricola di Bisceglie ha reclutato e sfruttato quasi duemila operai agricoli, soprattutto donne, facendoli lavorare tra le 12 e le 15 ore al giorno. Secondo l’Ispettorato nazionale del lavoro in Puglia circa il 50% delle aziende agricole risultano essere in una condizione d‘irregolarità, mentre il 64% dei lavoratori sono in nero. Il 75% dei lavoratori, stando al Rapporto, sono assunti in agricoltura in condizioni di clandestinità.
 
Caporalato anche nella logistica: la filiale italiana di una multinazionale svizzera specializzata in movimento e stoccaggio di merci, è stata commissariata dal Tribunale di Milano. Turni medi di dodici ore, paghe inferiori ad ogni contratto nazionale, giorni di riposo spesso saltati e un clima generale di intimidazione: questi i presupposti che, pochi giorni fa, hanno fatto scattare il drastico provvedimento.

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