Spina: non pagate le sanzioni degli avvisi Tari. Camero: Potrebbero esserci gli estremi per il reato di truffa
«Angarano e c. applicano norme di un finto regolamento tari 2019 non esistente perché annullato dal TAR Puglia, grazie alla puntuale azione di controllo dell’opposizione. Le bugie dell’amministrazione Angarano, coperte da organi non politici, continuano a produrre conseguenze devastanti per la legalità e le tasche dei cittadini. Per coprire i paurosi buchi e disservizi dell’igiene urbana, ormai si inviano cartelle pazze per pescare a strascico soldi non dovuti, approfittando dell’ingenuità’ dei cittadini più indifesi. Anche questa volta non passano».
E’ quanto scrive il consigliere comunale Francesco Spina sul suo profilo social.
A dar manforte all’ex Sindaco di Bisceglie, anche l’ex Vice Segretario Generale del Comune che, intervenendo nel dibattito sullo stesso post di Spina lascia intendere che ci siano anche gli estremi per il reato di truffa:
« Art. 640 del Codice Penale – TRUFFA Chiunque, con artifizi o raggiri (come ad esempio citare in una cartella esattoriale, tra i presupposti per l’applicazione di una Tassa, una Deliberazione di Consiglio Comunale ANNULLATA), inducendo taluno in errore (chi firma erroneamente un documento viziato o è distratto oppure è in mala fede), procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da euro 51 a euro 1.032.
Il reato di truffa si configura però quando la vittima subisce dei danni (come ad esempio quello economico derivante dal pagamento in buona fede di una cartella esattoriale contenente vizi di legittimità) dopo essere stata ingannata dal colpevole. Non è sufficiente sfruttare l’ingnoranza di un soggetto, ma devono essere messi in atto artifizi e raggiri tra questi ultimi ci potrebbe essere anche il recapito al domicilio del titolare del cespite tassabile, delle cartelle esattoriali viziate».