La “Quarantana” in largo Fiamme Gialle
Anche a Bisceglie in Largo fiamme gialle, arriva la Quarantana. L’iniziativa dell’associazione “Come una Volta”, guidata da Luciano Capurso, per rinvigorire un’antica usanza scomparsa nel tempo a Bisceglie L’antica tradizione di scandire il tempo della Quaresima (dal mercoledì delle Ceneri al giorno di Pasqua) mediante l’esposizione della Quarantana.
Si tratta di una pupa dalle sembianze di un’anziana signora vestita di nero, a lutto, la quale deriva il proprio nome dai quaranta giorni di durata del periodo quaresimale.
La Quarantana rappresenta, secondo la tradizione popolare, la vedova di Carnevale, il cui fantoccio veniva bruciato al temine del suo funerale, il martedì grasso. Il giorno seguente (le Sacre Ceneri) questa pupa, vestita di nero e cinta dalla coroncina del Rosario, rappresenta il tempo di astinenza e digiuno, viene sospesa ad un filo ed il tempo della Quaresima è scandito dalle piume conficcate in una arancia.
La Quarantana porta con sé varie simbologie, il fuso, simbolo del tempo che avanza e l’arancia segno dell’inverno che è passato. Inizialmente le piume sono sette, poi ne viene prelevata una ogni domenica successiva (le 5 domeniche di Quaresima e la Domenica delle Palme) fino a quando ne rimane una sola, e in quest’ultimo caso siamo nella Settimana Santa. Il giorno di Pasqua si toglie l’ultima piuma e si “scoppia”la Quarantana ovvero si brucia il pupazzo. L’obbiettivo dell’associazione organizzatrice dell’evento è quello di rivivere le antiche tradizioni, patrimonio immateriale dell’umanità.