+34% nuovi poveri in Puglia, scatta la ‘spesa sospesa’

La crisi economica e sociale provocata dall’emergenza Covid ha determinato un incremento del 34% il numero di nuovi poveri che hanno bisogno di aiuto in Puglia anche solo per mangiare. E’ quanto emerge da una analisi di Coldiretti Puglia, presentata in occasione della Giornata mondiale dell’Alimentazione, una ricorrenza che si celebra ogni anno in tutto il mondo il 16 ottobre per ricordare l’anniversario della data di fondazione della Fao, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura.

“In Puglia ci sono ormai 200mila affamati che sono costretti a chiedere aiuto per mangiare – sottolinea Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia – il problema alimentare non riguarda solo il terzo mondo ma anche i Paesi più industrializzati dove le differenze sociali generano sacche di povertà ed emarginazione. Tra le categorie più deboli degli indigenti in Puglia si contano 30mila bambini di età inferiore ai 15 anni che hanno avuto bisogno di essere assistiti”. Fra i nuovi poveri ci sono coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività saltuarie. Presso i centri di distribuzione dei pacchi alimentari e alle mense della solidarietà si presentano persone e famiglie che mai prima d’ora avevano sperimentato condizioni di vita così problematiche e ai centralini arrivano decine di telefonate al giorno con richieste di aiuto perchè padri e madri non sanno come sfamare i figli e si vergognano di trovarsi per la prima volta in questo tipo di difficoltà. Con la ‘Spesa Sospesa’ degli agricoltori di Campagna Amica vengono raccolti e donati alle famiglie indigenti frutta, verdura, formaggi, salumi, pasta, conserve di pomodoro, farina, olio e legumi, attraverso le parrocchie, i Comuni e gli enti caritativi. In pratica, si mutua l’usanza campana del “caffè sospeso”, quando al bar si lascia pagato un caffè per qualcuno che verrà dopo e che si trova nell’impossibilità di pagare.

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