Il saluto de “La Diretta” a Marco Tempesta
Ciao Marco, è un giorno che hai deciso di intraprendere il tuo ultimo viaggio.
Quando Noi, tuoi amici, abbiamo avuto la tragica notizia, credo che tutti abbiamo pensato subito alle stelle cadenti ed oggi, a distanza di un giorno, pensiamo che dovremo realizzare ciò che tu desideravi.
I tuoi amici sono stati privati di un importante punto di riferimento. La morte è vita. La tua passione ti ha portato via. Ma il vento era la tua forza e il cielo la tua libertà.
“Vorrei le ali per scrutare l’infinito, vorrei le ali per volare in cielo per pochi minuti e salutare chi mi manca tanto” – così dicesti guardando l’infinita massa d’acqua rappresentata dal mare in un pomeriggio d’estate in cui ti invitai qualche annoi fa a venire a Manfredonia per vedere il mare dal belvedere di San Salvatore.
La morte è una porta che si apre in un momento della nostra vita, e purtroppo una parte di noi se n’è andata via. Marco, caro amico nostro, per molti di noi il nostro migliore amico, ti vogliamo infinitamente bene, sei stato una persona speciale. Purtroppo l’avvenimento imprevisto ti ha portata via, è difficile imparare a vivere con quel vuoto profondo. Non basta voltare pagina, ripetersi che la vita continua e non serve a nulla piangere. Non basta imporci di non pensare. Proviamo. Ancora oggi, a distanza di un giorno, sentimenti di dolore, solitudine e rabbia.
Marco è stato una persona di primissimo piano conosciuto, stimato e amato dai suoi amici. Un uomo di forte impegno civile e l’amore per la filosofia, la fotografia, le buone letture, il giornale sul quale con me, con Ezio e tante valenti penne scrivevi, è stata la sua bussola in questi ultimi venti anni, fucina e palestra per molti giovani.
La sua bella e profonda passione per la Cultura nasceva dall’amore per la storia della nostra città.
Una città di provincia come la nostra che è salita ai vertici delle cronache culturali grazie anche ai tuoi articoli Marco.
Ci hai fatto vivere una stagione che ci è sempre sembrata straordinaria. Certo perché eravamo entusiasti per quello che facevi e per il modo con cui ci coinvolgevi: per noi tutti, organizzare, scrivere, commentare, la redazione della Diretta, diventava un crogiuolo di idee, speranze e conquiste come forse mai, prima di allora, motivo di riscatto per la città.
Te ne sei andato con tutte le tue idee: manifestavi continuamente passione per la bella cultura: andandotene, hai lasciato un vuoto.
La cultura vera ha un privilegio, quello di donare l’immortalità. Marco resta nella nostra memoria per sempre. Tutti gli dobbiamo qualcosa perché ci ha insegnato a guardare la vita con ironia, con misericordia, nelle debolezze degli uomini, ma anche nelle loro dignità. Molti di noi non esisterebbero senza la lezione di queste anime sensibili. Grazie Marco, eri un uomo perbene. E questo è il più grande complimento che tu possa avere. Pronunciamo oggi parole che forse non abbiamo saputo dirti da vivo. Sono le parole della memoria che continueremo a difendere e dell’impegno che continueremo a perseguire, anche in tuo nome. Ci stai guardando dal Paradiso e noi ti abbracciamo tutti.
Il lavoro svolto da te in questi anni e poi il tuo volontario esilio in altra città è stato preziosissimo e ti ha visto impegnato nel prendere contatti con personalità, enti ed istituzioni.
Contatti diretti, erano il tuo vivere quotidiano.
È un lavoro che siamo determinati a proseguire.
Ancora torniamo lì, alla memoria. Allo sguardo attento alle giovani generazioni; alla cultura, farla conoscere per non dimenticare. Solo così, possiamo combattere le sorgenti forme di lassismo, che tanto ti angustiavano. E che oggi tutti noi, tuoi amici, siamo impegnati a non sottovalutare, a combattere, a reprimere chiedendoci ttà di fare altrettanto con il tuo stesso impegno.
Ci mancherai, eccome se ci mancherai!
Non potremo più dire, come facevamo spesso: “che facciamo? Chiediamo a Marco”.
E invece lo faremo lo stesso. Perché il tuo lavoro, il tuo esempio, sono un patrimonio prezioso per tutta Bisceglie. E non andrà disperso, te lo assicuriamo. Andremo avanti, per onorare, assieme a te quella storia che è maestra di vita e che apre a noi e alle generazioni future, un mondo migliore.
Oggi le nuove frontiere della cultura sono per il rifiuto del lassismo, della violenza, dell’ignoranza. L’impegno è che alle nuove generazioni di giovani non sia negato il diritto allo studio, alla ricerca della cultura, al lavoro e alla realizzazione di sé. Per un’Europa dei popoli, di tutti i popoli, in cui sia definitivamente espulso lo spettro dell’ignoranza. Insieme a te vogliamo rendere reale il sogno di un nuovo mondo, di una nuova umanità. Non quella superficiale degli slogan e dei selfie, ma quella concreta, determinata, tenace, dell’impegno sociale di ogni giorno.
Per questo ci mancherai tanto Marco e immaginiamo come possa mancare, un uomo come te, all’affetto dei tuoi amici.
Pronunciamo oggi parole che forse non abbiamo saputo dirti da vivo. Sono le parole della memoria che continueremo a difendere e dell’impegno che continueremo a perseguire, anche in tuo nome. Ciao Marco.
Pasquale Stipo