Apertura e chiusura attività commerciali, Confcommercio Bisceglie: «Saldo in pareggio, ma serve politica fiscale agevolata»

I dati relativi alla nascita di nuove imprese nel 2022 non riescono a colmare quelli riguardanti le attività che hanno abbassato definitivamente le serrande. Questo lo scenario che emerge circa il rapporto nuove aperture/chiusure degli esercizi commerciali su tutto il territorio nazionale.

Riferendoci al territorio cittadino i dati forniti dall’Ufficio Statistica e Informazione Economica della Camera di Commercio di Bari segnalano l’apertura, nel 2022, di 217 nuove attività (di cui 47 rientranti nel settore “Commercio all’ingrosso e al dettaglio riparazione di autoveicoli e motocicli”, 32 nel settore “Agricoltura, silvicoltura pesca” e 21 in quello “Costruzioni”) a fronte di 190 chiusure definitive (di cui 66 rientranti nel settore “Commercio all’ingrosso e al dettaglio riparazione di autoveicoli e motocicli”, 40 nel settore “Agricoltura, silvicoltura pesca” e 20 in quello “Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione”). Invece, nel 2021, sono state 214 gli avvii di nuove attività a fronte di 171 chiusure definitive. Tra le aperture 43 attività rientravano nel settore “Commercio all’ingrosso e al dettaglio riparazione di autoveicoli e motocicli” e 27 in quello “Agricoltura, silvicoltura pesca”). Tra le chiusure, invece, 55 attività rientravano nel settore “Commercio all’ingrosso e al dettaglio riparazione di autoveicoli e motocicli” e 32 in quello “Agricoltura, silvicoltura pesca”).

«In città si equiparano, mediamente, il numero di attività che si registrano per la partenza e quelle che dichiarano la chiusura – specifica Leo Carriera, presidente Confcommercio Bisceglie – il saldo è più o meno in pareggio. Resta chiaro, però, una politica fiscale nazionale agevolata sembra l’unica strada da percorrere per incrementare il segno ‘più’. Servono anche sostegno concreto per formazione e avvio di nuove startup ideate e pensate da giovani inventor».

Lo scorso anno in Italia, come si legge sul Sole24ore di domenica 12 febbraio, sono spariti mediamente oltre due negozi ogni singola ora: sono nate infatti solo 22.608 nuove attività, il 20,3% in meno del 2021. Un numero assolutamente insufficiente a compensare le oltre 43mila imprese che hanno chiuso in via definitiva e che fa chiudere l’anno solare con un bilancio negativo per oltre 20mila unità. In Puglia il saldo iscrizioni-cancellazioni di imprese del commercio al dettaglio per l’anno 2022 è negativo e pari a -1.216 anche se il numero di imprese del commercio al dettaglio ogni mille abitanti, sempre per l’anno 2022, si è attestato a 15,1 quando la media nazionale è di 12 imprese ogni mille abitanti, tra le più alte d’Italia (prima la Campania con 19,5).

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