PROFUMI…D’ESTATE (Satira di Nicola Ambrosino)
Sarebbe banale parlar di ciclamini,
e di cento profumi, di mille giardini;
di umide scogliere e odori di mare,
di aride terre, che si fanno annusare.
Mentre i profumi, che annusi e gli odori…
sono d’ascelle, condite agli afrori…
che senti sovente in metropolitana,
su un tram affollato, nella settimana.
Cosa poi dire d’un alito aduso…
a digerire pastrocchi in abuso…
e ritrovarlo, seduto, vicino,
dentro d’un treno, senza finestrino!
Profumi che esalano da cassonetti,
pieni, a trabocco, di putridi oggetti;
di carni avariate, di pesci esalanti…
pestifere puzze, ben poco esaltanti.
Da scarpe dismesse, calzini bucati
con piedi e talloni, chissà, se lavati;
ricordi d’igiene, già privi di logica,
ispirati a una guerra…battereologica!
Questi gli “odori” di questa stagione,
senza miti criteri e senza ragione;
scrive il Poeta sui…”Profumi d’Estate…
turatevi il naso; cos’altro cercate?”.