Lettere al Direttore: scade il tempo all’Ufficio Postale, due ore in attesa e mandati via

L’otto agosto presso l’ufficio postale di Bisceglie in via Gramsci, 32 ,si è verificato una situazione dai toni kafkiani.

Era già la terza volta che andavo all’ufficio postale per fare una raccomandata per via di un ricorso in scadenza, a cui si aggiungono alcuni versamenti .

C’erano un gruppo di persone, più di una decina in attesa dalle 17,30 in poi, i miei biglietti con numerazione, ritirati dalla macchina elettronica, mi davano utenti in attesa due per raccomandata, 20 per versamento, al mio fianco una ragazza incinta a cui non è stata neanche data precedenza, nonostante un segnale ben visibile, da cui si evinceva precedenza ai disabili e donne incinte. La donna suddetta con altra bimba in carrozzina, aspettava già da un’ ora abbondante, nel frattempo agli sportelli aperti ,già ridotti di numero, una coppia ci ha messo più di un ‘ora a svolgere la propria operazione, mentre i loro bimbi, sono stati rimproverati per il loro gioioso chiasso da alcuni operatori, che stavano lavorando. Gli utenti in attesa erano tranquilli a rispettare il loro turno con la stessa calma con cui stavano lavorando i pochi operatori, rispetto al numero abituale.

Ho notato sin da subito il disappunto di alcuni milanesi in vacanza da noi, in attesa da parecchio tempo per effettuare un pagamento, ad un certo punto attorno alle 19,05 ci hanno invitato con sollecitudine ad andare via a causa di un’agitazione sindacale, in corso in tutta Italia, ovvio che le signore Milanesi hanno reclamato dicendo che non si tratta così la gente, che a Milano gli uffici postali rispettano il turno di chi è ancora dentro ad aspettare. All’unisono gli altri utenti che in modo corale hanno espresso il parere di un’ avviso anzitempo anziché quella inutile fila d’attesa.

Dietro ogni persona in attesa, ci sono delle storie, persone che lavorano e non sono in ferie, anziani da accudire, persone disabili da assistere, pertanto abbiamo ritenuto opportuno fare una segnalazione ai carabinieri, che ci hanno risposto di rivolgerci al direttore dell’Ufficio Postale.

Durante un’agitazione sindacale, pur nel rispetto delle motivazioni degli operatori delle poste, sarebbe il caso allora di bloccare le macchine elettroniche che stampano le prenotazioni numeriche, chiudere prima gli uffici, anziché mandare via la gente dopo una fila di un’ora e mezzo. Usciti fuori abbiamo letto l’avviso di un’agitazione sindacale dal 24/07/ 2017 al 21/08/2017 con seguente dicitura” ad esclusione delle giornate di scadenza del versamento delle imposte, a causa di un’agitazione sindacale , potrebbe non essere garantito il servizio, nei confronti dei clienti ancora presenti presso l’ufficio Postale, al termine dell’orario di apertura al pubblico. A noi utenti ha colpito “ potrebbe non essere ….. al termine dell’orario di apertura al pubblico”, quindi gli utenti entrati prima ,circa un’ora e mezza o due ore di attesa dalla chiusura alle 19,00, mandati via.

Morale della favola : Italia al collasso dei servizi per un’agitazione sindacale degli uffici postali, aggiungiamo anche il periodo delle ferie per la settimana clou di agosto, come sempre il ben servito agli italiani, brava gente, rassegnata ai mille disservizi della nostra, un tempo,” Italia”.

Violetta Giacomino

Delegata dagli utenti in attesa

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